“Tutta la città a 30 all’ora? A questo punto ci dicano di lasciare direttamente la macchina in garage”. Enrico Gelpi, presidente dell’Aci Como, dà voce al pensiero della maggior parte degli automobilisti e attacca il limite dei 30 chilometri orari introdotti in tutte le strade cittadine di Bologna. “Misure come queste hanno senso se contemporaneamente si potenzia il trasporto pubblico – spiega Gelpi – altrimenti restano solamente misure ideologiche”.
Il presidente dell’Aci comasco smonta punto per punto le motivazioni usate a favore della città 30. Meno inquinamento? “Non è detto – spiega – perché se il traffico non è fluido, si accelera e si frena in continuo e si è costretti a procedere con le marce più basse. Questo si traduce in inquinamento e maggiori consumi”. L’altra motivazione a favore della città 30 è la questione sicurezza. “In ambito urbano la maggior parte degli incidenti avviene per distrazione – replica Gelpi e aggiunge lapidario – se si guida guardando il cellulare, il rischio incidente resta anche andando a 20 all’ora”. E a chi obietta che all’estero la ‘città 30’ funziona, Gelpi risponde che lì il trasporto pubblico è molto più articolato ed efficiente del nostro.
“Come Aci vogliamo sottolineare – aggiunge il presidente comasco – che il limite di velocità nei centri urbani è già previsto dal Codice della strada e corrisponde a 50 chilometri orari”. Limite che però si può ridurre in quartieri particolari o dove ci sono scuole e bambini. “In casi come questi la zona 30 ha senso – afferma Gelpi – ma applicarla su tutta la città crea solo problemi”.