Nessuna risposta dal sindaco di Como e dal presidente della provincia. Al centro i fondi del Pnrr. Le organizzazioni sindacali unite – Cgil, Cisl e Uil – chiedono con urgenza la convocazione di un tavolo per il monitoraggio nel capoluogo e nei principali centri del Comasco. In una lettera aperta si punta ad un incontro nel più breve tempo possibile.
Tavoli già aperti in altre province lombarde
Il protocollo per la partecipazione e il confronto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del dicembre 2021 era previsto il confronto con i sindacati sugli investimenti e le riforme, sia a livello nazionale che a livello territoriale. E proprio sul territorio Cgil, Cisl e Uil hanno inviato due richieste nel corso del 2023 al presidente della provincia di Como e al sindaco della città senza alcun riscontro. “Ci preme far notare – si legge nella lettera aperta – come lo stesso tavolo di monitoraggio sia già attivo in molte altre province anche vicine”.
La lettera aperta
“Abbiamo sentito la necessità di inviare questa lettera aperta – si legge ancora – perché è giusto ricordare che le missioni, o per dirla in altro modo, le voci di spesa dei fondi del Pnrr sono la Salute, le Infrastrutture per una mobilità sostenibile, la digitalizzazione/innovazione cultura e turismo. E ancora la rivoluzione verde e transizione ecologica, l’istruzione e la ricerca, l’inclusione e la coesione. Oggi è in gioco il vivere quotidiano della cittadinanza”. Insomma, spiegano i sindacati, temi che toccano tutti e sui quali si attendono risposte da tempo.
“I cittadini di Como, i pensionati, i lavoratori, le aziende del territorio possono quindi consentirsi una gestione di questa occasione unica senza confronto? Con una fede assoluta verso le scelte indiscusse di quelle Amministrazioni Comunali che non ritengono utile un metodo del confronto siglato dalla stessa Associazione Nazionale dei Comuni Italiani a gennaio di quest’anno?” si domandano Cgil, Cisl e Uil.
“Questo è quanto necessario per evitare che Como e la sua provincia perdano delle occasioni che, se mancate, in un mercato globalizzato come quello attuale verranno colte da altri territori a discapito del nostro tessuto sociale”.
Quindi nel documento si parla, ad esempio, del turismo che deve diventare “risorsa effettiva e non causa di disagio e per farlo deve essere meglio e più gestito”. E poi ancora i problemi di accesso ai servizi sanitari essenziali, il cronico mismatch fra domanda ed offerta di lavoro, che vede da una parte le aziende non poter raggiungere la piena produttività desiderata dall’altra i lavoratori essere costretti a compiere scelte di migrazione o di ripiego a seconda dei casi”.