(ANSA) – FIRENZE, 27 GEN – In netta crescita i reati di criminalità organizzata (+26%) e in materia tributaria (+27%), nel distretto della Toscana. E’ "rilevante anche l’aumento di reati per terrorismo, dove si registra +53,85%". È quanto emerge dalla relazione del procuratore generale della Corte d’appello di Firenze Ettore Squillace Greco sull’attività degli uffici requirenti del Distretto di Firenze per l’Anno Giudiziario 2024. "Nei reati di criminalità organizzata, l’aumento più consistente riguarda le iscrizioni per il delitto di associazione finalizzato al traffico di stupefacenti", dove si toccano le 58 iscrizioni del periodo compreso tra il 1 luglio 2022 e il 3 giugno 2023 contro le 41 del periodo precedente, "a conferma di come questo settore sia in Toscana tra quelli meritevoli di grande attenzione". "Il porto di Livorno – spiega – sta diventando uno snodo importante nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, traffico nel quale la ‘ndrangheta ha tuttora un ruolo di primo piano". La pericolosità dei traffici che incrociano la Toscana "richiede un costante sforzo organizzativo e investigativo, nonché un convinto impegno di coordinamento a livello nazionale e internazionale, per il quale è essenziale il supporto della Direzione Nazionale Antimafia e di organi come Eurojust". Il piccolo spaccio è "gestito da stranieri in particolare di origine maghrebina che hanno un ruolo predominante non solo per l’eroina ma anche per i derivati di cannabis e cocaina". Più in generale, "si può dire che in Toscana sono proprio africani (tunisini, marocchini, nigeriani, senegalesi) e albanesi, i gruppi criminali che occupano buona parte del mercato della droga. Essi coprono settori che vanno dal livello di traffico medio – alto, allo spaccio di piazza". Alcune recenti vicende processuali, segnala Squillace Greco, "confermano come la criminalità albanese, anche in Toscana, faccia spesso ricorso ad incensurati per custodire la droga e prendere in locazione, anche con falso nome, immobili posti a distanza dai luoghi ove ha basi operative, per poi usare tali immobili come depositi di stupefacente". (ANSA).