(ANSA) – VENEZIA, 27 GEN – Le scelte politico/amministrative dalle quali dipende se Venezia continuerà "ad essere una città di residenti stabili e lavoratori operosi", ovvero "una Venezialand, sede solo di attività commerciali/turistiche", passano dalle scelte dello Stato di mettere le sue amministrazioni locali, anche della Giustizia, nelle condizioni di rendere un servizio efficiente". Lo ha detto, all’apertura dell’Anno Giudiziario, il presidente della Corte d’Appello lagunare, Carlo Citterio, ricordando come per la prima volta, nel giugno scorso, i dirigenti degli uffici giudiziari ordinari lagunari, insieme alla presidente del Tar e all’Avvocato distrettuale, abbiamo mandato una lettera unitaria alla presidenza del Consiglio e al Guardasigilli, sul problema della scopertura degli uffici di Venezia. Tra i punti indicati, la richiesta di assicurare la possibilità di "mantenere una presenza efficace di tali Amministrazioni nel centro storico di Venezia", con l’indicazione di alcune proposte specifiche, "ancorate al peculiare obbligo di salvaguardia della città di Venezia, anche nella sua vitalità socioeconomica, che la Repubblica si è assunta fin dall’art.1 della legge n. 171 dell’aprile 1973 (la Legge speciale, ndr) sul presupposto che proprio tale inequivoca normativa riconosce la ‘straordinarietà’ di Venezia (città con problematiche assolutamente ‘fuori dall’ordinario’) e giustifica interventi peculiari ad essa dedicati". (ANSA).