Il conto alla rovescia, i fuochi d’artificio, i discorsi e poi ancora gli applausi e le enormi tenaglie al lavoro per iniziare a demolire il “corpo a C” della Ticosa. Sono trascorsi 17 anni esatti. Era il 27 gennaio del 2007 quando iniziò la demolizione della tintostamperia comasca, la Ticosa di Como, per decenni simbolo dell’industria lariana e ora diventata emblema dell’immobilismo, ma anche del degrado.
Proprio l’abbattimento avrebbe dovuto segnare il primo passo verso la riqualificazione dell’area di oltre 40mila metri quadrati nel cuore della città.
La realtà è andata diversamente: 17 anni di rinvii, lungaggini burocratiche, intoppi a cui sono seguiti altri annunci e segnato non da ultimo da una bonifica infinita e tutt’ora ancora incompiuta.
Un arco temporale in cui le amministrazioni comasche hanno fatto dell’area dismessa per eccellenza della città un cavallo di battaglia della campagna elettorale. Il risultato, purtroppo, è stato sempre lo stesso: un nulla di fatto. A riqualificare la zona ci prova ora anche l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Rapinese che nelle scorse ore ha confermato la consegna del progetto da parte della multiutility Acinque per il recupero dell’area dismessa. Il piano – un partenariato pubblico-privato – che intende realizzare la società su una porzione dell’area dell’ex tintostamperia comasca prevede la creazione di 650 nuovi posti auto e una centrale fotovoltaica, la più grande della provincia. Il progetto prevede inoltre una riqualificazione della viabilità attorno all’ex Ticosa. Martedì il piano di recupero della Ticosa sarà presentato alla stampa dove interverranno il sindaco Rapinese assieme ai vertici d Acinque. Il sindaco Rapinese ribadisce l’impegno e la volontà di portare a termine il progetto di recupero, affermando che entro fine mandato la Ticosa sarà restituita ai comaschi.
Nel corso degli anni – come detto – sono stati presentati diversi progetti per la riqualificazione dell’area, poi tutti naufragati. Ora l’area è diventata una enorme discarica in centro città. Le immagini, girate nei giorni scorsi mostrano come nell’area dismessa si assiste ad un continuo via vai di persone all’interno di una zona che dovrebbe essere off limits. Un problema anche di sicurezza. Per non parlare dei rifiuti abbandonati ovunque. L’ultima scoperta, documentata dalle immagini, è una montagna di pneumatici abbandonata all’interno del perimetro della ex tintostamperia. L’ennesima immagine di degrado e abbandono nel cuore del capoluogo lariano. Uno dei simboli dei grandi progetti ancora incompiuti che ora si spera con il nuovo progetto – se la maledizione della Ticosa non colpirà nuovamente – possa arrivare ad avere un futuro.