Si chiama Partito popolare del nord e il suo obiettivo è dare la giusta rappresentanza politica alle regioni settentrionali. La nascita pochi mesi fa e oggi la presentazione a Como con Roberto Castelli, ex ministro della giustizia e ora segretario federale del partito. “Vogliamo che il nord abbia maggiore potere decisionale” hanno detto durante la conferenza. Autonomia, libertà e federalismo. Queste i capisaldi del Partito popolare del nord, che si scaglia anche contro un sistema fiscale considerato iniquo perché a scapito delle regioni settentrionali.
Federalismo e difesa cultura lombarda
“Il nostro obiettivo è la riscoperta del federalismo, che negli anni è stato abbandonato – ha dichiarato Luigi Lovisetti, responsabile provinciale Partito popolare del nord – Invece vediamo una sempre maggiore tendenza alla centralizzazione dei poteri e da qui ne deriva un diffuso malcontento dei cittadini del nord”. Per Lovisetti i motivi di questo malcontento sono due: “un motivo economico legato alla tassazione, tra le più alte d’Europa, e questo crea un freno per imprenditori e famiglie. A questo si aggiunge che la Lombardia ha un residuo fiscale, cioè la differenza tra quello che si versa in tasse e i servizi che si ricevono, di oltre 50 miliardi di euro. E poi ci sono motivazioni etiche e culturali”. Per il partito serve una rivalutazione dell’identità comasca e lombarda e serve un intervento nelle scuole per riportare nelle aule l’insegnamento della lingua e della storia locale.
Castelli attacca: “La Lega ormai è un partito meridionalista”
“Sono le idee della vecchia Lega – spiegano dal partito – ma che la Lega ormai ha abbandonato” attaccano. “I nostri valori sono l’autonomia, il federalismo e la questione settentrionale. Tutti temi ancora attuali – ha spiegato Roberto Castelli, ex ministro della giustizia e ora segretario federale del partito – Temi che erano anche della vecchia Lega, ma ormai è diventata un partito centralista se non meridionalista. Basti pensare all’ossessione di Salvini per il ponte sullo stretto di Messina”.
Castelli: “Autonomia differenziata? Una trappola”
Poi l’attacco di Castelli anche al dll sull’autonomia differenziata. “È una legge trappola per il nord – afferma Castelli – si tradurrebbe in un versamento verso il sud di decine e decine di miliardi di euro senza che torni indietro nulla sul fronte dell’autonomia”.
Presenti anche Giulio Arrighini, responsabile regionale del partito, e Claudio Bizzozzero, ex sindaco di Cantù.