(ANSA) – TOKYO, 20 GEN – Sfiora quota 30 mila il numero delle abitazioni danneggiate dal terremoto del primo gennaio sul versante centro occidentale del Giappone. Lo ha riferito la prefettura di Ishikawa, quella maggiormente colpita, spiegando che la portata completa dei danni, in particolare nelle cittadine costiere sferzate dallo tsunami, tra cui Suzu e Wajima, rimane ancora sconosciuta, e si teme che il numero aumenti considerevolmente. Sull’intera regione che si affaccia sul Mar del Giappone si sono abbattute tempeste di neve, con temperature sotto lo zero, aggravando la situazione per i residenti ospitati nei centri di accoglienza. Dalla data del sisma, a inizio anno, la penisola di Noto ha registrato oltre 1.400 scosse di assestamento con un’intensità di almeno magnitudo 1 sulla scala sismica giapponese, rende noto l’agenzia meteorologica nazionale (JMA), che consiglia cautela nelle prossime due o tre settimane per potenziali terremoti che potrebbero superare anche la magnitudo 5. Buone notizie arrivano invece dalla città di Suzu, raccontano i media locali, dove il bagno pubblico termale, miracolosamente scampato all’onda anomala, è stato ripristinato con l’aiuto della comunità, e riaperto al pubblico nella giornata di sabato. Nel medesimo centro urbano 50mila case sono ancora prive di servizi idrici, riferisce l’emittente pubblica Nhk. A 20 giorni dal sisma il bilancio delle vittime si assesta a 232, e 22 persone risultano ancora disperse. (ANSA).