(ANSA) – BOLOGNA, 18 GEN – Tre arresti, 12 indagati e sequestri per 1,3 milioni con 41 imprese coinvolte. È la frode fiscale portata alla luce dalla Guardia di finanza di Reggio Emilia che all’alba – su delega della procura reggiana coordinata dal procuratore capo Gaetano Calogero Paci – ha eseguito una decina di perquisizioni nei confronti di sei persone nella zona della Bassa reggiana ad opera dei militari della tenenza di Guastalla, che hanno sequestrato documenti contabili nelle sedi d’azienda e nelle abitazioni private. L’operazione ‘Money Tools’ scaturisce da un’inchiesta avviata nel 2021 nei confronti di una ditta individuale attiva nel settore del commercio di utensili industriali, intestata ad un prestanome. A partire dal 2015, gli indagati avrebbero creato una una serie di imprese individuali (cinque quelle finora individuate e già sottoposte ad attività ispettiva di natura tributaria) gestite da ‘titolari formali’ (teste di legno) che avrebbero consentito, con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti grazie alle cosiddette ‘cartiere’ – per un importo imponibile di 11,4 milioni di euro e 2,4 milioni di Iva – ingenti risparmi d’imposta. Di questi avrebbero beneficiato 41 imprese con sede legali nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Modena, Mantova e Verona, tra cui diverse con breve ciclo di vita e altre con sedi operative inesistenti. Sono state denunciate dodici persone, di cui nove a piede libero, mentre tre sono agli arresti domiciliari. Si tratta di due uomini – tra cui uno con precedenti specifici già condannato in via definitiva per reati di natura tributaria – e di una donna di origine asiatica, tutti e tre residenti a Reggiolo. Dovranno rispondere, a vario titolo, delle accuse di dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture false. (ANSA).