(ANSA) – GENOVA, 17 GEN – La Cgil di Genova ha deciso "di non costituirsi parte civile nel processo per i presunti falsi report su ponti e gallerie genovesi, impropriamente denominato Morandi-bis". "Le considerazioni che hanno indotto la nostra Confederazione a tale decisione – spiega una nota – sono tutte di merito sindacale e quindi non debbono essere intese come una indebita intrusione nell’ambito giudiziario né una valutazione, di alcun tipo e in alcun modo, sulla complessa indagine e prove che la Procura di Genova ha raccolto e presentato ai Giudici a sostegno delle accuse". "Il sindacato degli edili di CGIL, la Fillea CGIL, e noi non possiamo che concordare, parte dalla constatazione che i lavoratori coinvolti affermano di aver operato seguendo in maniera pedissequa la manualistica operativa aziendale, codificata sia da Aspi che da Spea e mai oggetto, per quanto a loro noto, di eventuali contestazioni o implementazioni da parte del Ministero dei Trasporti, concedente della rete autostradale in questione e controllore dell’operato delle concessionarie; essi quindi secondo quanto sostenuto dai rispettivi difensori e dal punto di vista quindi dell’organizzazione del lavoro, avrebbero professionalmente ottemperato a quanto loro richiesto". "Pur quindi nel più assoluto rispetto dell’attività d’indagine della Procura (e di pieno apprezzamento per quanto essa indubbiamente ha svolto nella faticosa ricerca delle responsabilità per le vicende note) la Confederazione, rispetto a questo specifico procedimento e correlative ipotesi di accusa, ritiene di attendere l’esito del processo penale e riservarsi quindi di valutare, a valle di ciò, ogni iniziativa eventuale anche in relazione all’indubbio grande rilievo sociale, lavorativo ed economico che i fatti in esame oggettivamente assumono per l’intera collettività, evitando, in questa fase assolutamente iniziale del procedimento stesso, di costituirsi parte civile". (ANSA).