(ANSA) – BOLOGNA, 16 GEN – Aggredita e stuprata più volte da un collega di lavoro, anche al cimitero. Lei, una dipendente di una cooperativa di pulizie al servizio di un Comune della bassa bolognese, in un’occasione lo ha registrato con il proprio cellulare e anche grazie a questo l’uomo, 64 anni, è finito a processo a Bologna con l’accusa di violenza sessuale, poi è stato anche licenziato. La donna, 48 anni, assistita dall’avvocato Stella Pancari, si è costituita parte civile nel processo davanti al tribunale collegiale: nella prima udienza i giudici hanno ammesso tutti i testimoni e hanno fissato la data del 21 maggio per iniziare il dibattimento. I fatti contestati al 64enne, difeso dall’avvocato Ines Loffredo, vanno dal 20 ottobre al 4 novembre 2021 e si riferiscono a quattro episodi, tre avvenuti in un magazzino comunale e uno al cimitero. La donna sarebbe stata aggredita e violentata mentre stava pulendo i bagni o altri locali e l’uomo in un caso le avrebbe detto: "E’ inutile che urli, qui non ti sente nessuno". Le indagini della polizia locale sono state coordinate dal pm Manuela Cavallo. Anche il Comune di riferimento si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Marco Linguerri. (ANSA).