Una stangata di 1.371 euro in più nel 2023 per le tasche dei comaschi. Secondo la classifica stilata dall’Unione Nazionale Consumatori e riferita allo scorso anno delle città più care d’Italia, Como si trova al 22esimo posto su 79. La buona notizia è che il capoluogo lariano non si colloca nella top ten. Quella meno buona è che comunque Como si trova nella parte alta della graduatoria, quella delle città dove i prezzi sono sempre più elevati e arrivare alla fine del mese per le famiglie è sempre più difficile. Lo studio basato sull’inflazione media dello scorso anno resa nota dall’Istat consente di quantificare, quindi, quanto una famiglia ha pagato effettivamente in più rispetto al 2022.
I cittadini comaschi, come detto, hanno affrontato un rincaro annuo per famiglia media di 1.371 euro rispetto all’anno precedente, con un’inflazione media del +5,2%. Quello che pesa di più sulle tasche dei comaschi è il carrello della spesa. Secondo i dati Istat, sono i prodotti alimentari e le bevande analcoliche quelli che registrano l’aumento dell’inflazione più consistente, pari al +9,3%, superiore alla percentuale lombarda. Seguono i servizi ricettivi e di ristorazione, con un +6,3%. Nel 2023, dunque, sono diventati più cari a Como alberghi e ristoranti. Ha pesato sulle spese dei comaschi anche la categoria “mobili, articoli e servizi per la casa”, con un aumento del 5,2%, e i servizi sanitari e le spese per la salute, che hanno subito un incremento del 4,5%.
Tornando alla classifica generale, in testa alle città più care si trova Milano, dove l’inflazione media è pari a +6,1%, che si traduce nella spesa aggiuntiva annua, per una famiglia media, di 1.656 euro. Al secondo posto un’altra città lombarda, Varese, con un incremento di spesa sul 2022 pari a 1.582 euro a famiglia e un’inflazione del +6%.
La città più virtuosa è Potenza, con l’inflazione più bassa d’Italia (+3,7%) e dove in media si sono spesi 731 euro in più nel corso del 2023.