(ANSA) – MILANO, 15 GEN – Lorenzo Biagiarelli, l’influencer che per primo ha esternato dei dubbi sull’autenticità della recensione del presunto cliente che protestava per la presenza di gay e disabili ad un tavolo della trattoria di Giovanna Pedretti, trovata morta ieri, respinge con forza le accuse di ‘odio social’ e ‘shistorm’. "Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze – scrive nella storia su Ig Biagiarelli -. Ci tengo a respingere con forza le accuse di ‘odio social’ e ‘shitstorm’ dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima, e solo qualche sparuto e faticoso tentativo di ristabilire la verità che, in ogni caso, non ha e non avrebbe mai avuto pari forza". "Mi dispiace moltissimo delle morte della signora Giovanna e il mio pensiero va alla sua famiglia", scrive Biagiarelli ma invita "a riflettere sulle conseguenze del tentativo "di ristabilire la verità". "Se si dovesse temere sempre questo epilogo a questo punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social". Scrivere cose false "è pericoloso" possono accadere "tragedie" e non si deve dare la responsabilità a chi ristabilisce la verità, ha aggiunto Selvaggia Lucarelli, anche lei di nuovo sui social. "Nessuno si pone mai il problema a monte – prosegue Lucarelli – e cioè che scrivere cose non vere può essere pericoloso, poi accade una tragedia (in cui nessuno ovviamente pensa che contino anche il contesto, la vita, i pregressi) ed è colpa di chi ristabilisce la verità. In pratica, siamo arrivati al punto che dare una notizia non è più una responsabilità. Correggerla sì. Altro che black mirror". (ANSA).