(ANSA) – BUENOS AIRES, 15 GEN – L’intransigenza del presidente dell’Argentina, Javier Milei, nel pretendere la rapida approvazione dell’intero pacchetto di riforme presentato in Parlamento rischia di costargli l’indispensabile sostegno dei partiti di centro-destra. Il leader ultraliberista, che non possiede una maggioranza propria sufficiente a far passare il pacchetto, negli ultimi giorni ha additato proprio i parlamentari del centrodestra per aver posto delle condizioni all’approvazione degli oltre 600 articoli contenuti nella legge battezzata "omnibus". "Quanto più tempo si perde in stupidaggini più siamo esposti alle reazioni del mercato. Qualsiasi responsabilità nel fallimento del programma ricadrà nel Parlamento", ha affermato Milei in un’intervista dove pure ha instillato il sospetto della richiesta di mazzette in cambio del sostegno alla legge. Il centrodestra di Juntos por el Cambio (JxC) si è reso disponibile a garantire la governabilità in cambio di modifiche in diversi punti della legge ma le ultime dichiarazioni del presidente e le accuse di corruzione sono state mal digerite. "Se il presidente è a conoscenza di fatti di corruzione è obbligato a denunciarli, altrimenti lo faremo noi per calunnia", ha affermato Rodrigo de Loredo, capogruppo alla Camera del Partito Radicale (Ucr) che fa parte della coalizione JxC. "Nonostante le accuse sistematiche continuiamo a sostenere la nostra posizione di voler garantire la governabilità ma senza eccessi e senza lasciare indifesi i settori più vulnerabili", ha aggiunto il capogruppo dell’Ucr. (ANSA).