(ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 10 GEN – A un anno dall’apertura di un’inchiesta in Vaticano sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, "stiamo continuando a lavorare", "e a differenza dell’Italia noi non abbiamo limiti di tempo, il sistema è più garantista per la persona offesa: per cui finchè il caso non è chiuso continueremo a lavorarci". Lo dice all’ANSA, Alessando Diddi, promotore di giustizia vaticano e titolare del fascicolo sulla Orlandi aperto nel gennaio dello scorso anno dopo alcune istanze presentate dalla famiglia della cittadina vaticana. Diddi ricorda all’ANSA che sull’inchiesta c’è la "collaborazione" della procura di Roma: "continueremo ad indagare". Emanuela Orlandi svanita nel nulla il 22 giugno del 1983, il 14 gennaio prossimo avrebbe compiuto 56 anni. Il 13 gennaio ci sarà una manifestazione a Piazza Cavour a Roma , organizzata dal fratello Pietro, per "chiedere la verità sul caso attesa da oltre quarant’anni. Il Papa alzi la voce perché il Vaticano agisca", ha aggiunto, spiegando che "la manifestazione di sabato ovviamente servirà a spingere, per accelerare i tempi per la formazione della Commissione parlamentare d’inchiesta visto che purtroppo ancora non si è mosso praticamente nulla. L’unica cosa positiva da quanto ho saputo è che il presidente della Camera Fontana ha inviato delle lettere ai capigruppo sollecitandoli ad accelerare i tempi" (ANSA).