Addio a Franz Beckenbauer, scomparso a 78 anni, il “Kaiser” che conquistò due Mondiali, uno da calciatore e uno da commissario tecnico della Germania. E proprio il successo da allenatore della squadra tedesca ai Mondiali di Italia 1990 lega indelebilmente Beckenbauer e la sua squadra al Comasco. La vittoria del torneo andò proprio alla formazione del trio interista Lothar Matthaus, Jurgen Klinsmann e Andreas Brehme con quest’ultimo che nell’epilogo a Roma segnò il rigore decisivo per l’1-0 finale contro l’Argenina di Diego Armano Maradona.
La Germania soggiornò al Castello di Casiglio, alle porte di Erba. Una base utilizzata fino all’ultimo, con spostamenti che venivano fatti solo per giocare le partite, finale compresa. Giornate che non sono state dimenticate da chi viveva in zona, con una pacifica invasione di giornalisti e tifosi al seguito della squadra di Franz Beckenbauer, che aveva San Siro come stadio prioritario per le sue gare. I servizi televisivi di quel periodo – ancora visibili su Youtube – comprendono interviste ai clienti dei bar erbesi, al parroco della zona (con il c.t. Beckenbauer e l’attaccante Rudi Voeller attesi e inseguiti dalle telecamere dopo una messa nella chiesa di fronte a Casiglio) e molte immagini dal Lago di Como.
Il ritiro della Germania non aveva certo restrizioni pesanti, come spesso capita in queste circostanze. Ai giocatori dell’Inter, che risiedevano in zona, dopo allenamenti e riunioni tecniche veniva consentito di andare a dormire a casa. Le famiglie erano al seguito e per cercare relax venivano organizzate gite sul Lario.
Ancora oggi, dopo anni, non mancano ospiti che a Casiglio chiedono la camera 309, quella dove soggiornava proprio Franz Beckenbauer. E spesso squadre e personaggi dello sport tedesco sono tornati nella stessa struttura per ragioni scaramantiche, legate al successo di Italia 1990.
Nel ricordo di quei giorni anche l’appostamento lungo le strade dei comaschi, che dopo le gare della Germania a San Siro attendevano il passaggio del pullman sul tragitto dal casello autostradale di Grandate ed Erba. Un transito accompagnato dalle sirene di auto e moto della scorta.
Ma Erba e i suoi alberghi non furono scelti soltanto dai tedeschi. A poca distanza, al Castello di Pomerio, c’era infatti il gruppo degli arbitri destinati alle partite disputate nel Nord e Centro Italia. Una presenza più discreta, con gli allenamenti che si svolgevano lontano dai riflettori al centro Lambrone di Erba sotto la guida di Adriano Schranz, all’epoca insegnante di educazione fisica al Liceo Galilei di Erba. Lo stadio Sinigaglia a Como, invece, fu utilizzato dalla Cecoslovacchia per un allenamento in vista del match contro la Germania a San Siro.