(ANSA) – COX’S BAZAR, 07 GEN – Circa 4.000 profughi Rohingya – la minoranza musulmana perseguitata in Birmania – sono rimasti sfollati dopo che un incendio ha devastato il campo profughi a Cox’s Bazar, nel sud del Bangladesh, distruggendo circa 800 delle loro abitazioni. Il rogo, innescato da cause non ancora accertate ma che non ha causato vittime, ha avuto facile presa la scorsa notte sulle abitazioni di fortuna di canne di bambù e teli di plastica. "Almeno 711 baracche sono state completamente distrutte e altre 63 solo parzialmente danneggiate", ha dichiarato Minazur Rahman dell’Unhcr, l’agenzia per i rifugiati dell’Onu, che gestisce il campo di Cox’s Bazar – uno dei più grandi al mondo -, aggiungendo che le fiamme hanno anche distrutto 5 costruzioni adibite a scuole e 2 a moschea. Rahman ha detto anche che è stata avviata un’inchiesta sulle cause dell’incendio, che potrebbe anche essere di natura dolosa, frutto della violenza endemica fra clan e gruppi all’interno della stessa comunità Rohingya. Lo scorso anno nelle violenze interne al campo sono morti 60 Rohingya. L’etnia dal 2017 è perseguitata dai militari in Birmania, costringendo decine di migliaia di persine alla fuga nel vicino Bangladesh, e le cose sono peggiorate dopo il colpo di stato militare del febbraio 2021. (ANSA).