Il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto oggi in Duomo a Como la santa messa dell’Epifania.
L’annunciazione della Santa Pasqua
Prima della lettura del Vangelo, è stata annunciata la data della Santa Pasqua, che quest’anno verrà celebrata il 31 marzo.
Il mercoledì delle Ceneri, che segna l’inizio della Quaresima, cadrà il 14 febbraio.
L’omelia del vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni
È poi stato letto il vangelo di Matteo, nei versetti che narrano l’incontro tra Erode e i Magi e l’arrivo di questi ultimi da Gesù bambino per adorarlo.
E proprio sulle offerte dei Magi a Gesù ha posto l’accento il cardinale Cantoni nel corso della sua omelia: “I tre consegnano in dono innanzitutto l’oro, simbolo della regalità di Cristo. Egli infatti regnerà, ma solo servendo. L’offerta dell’oro rivela altresì che Cristo è venuto a cercare ogni uomo perché prezioso agli occhi di Dio Padre.
Quindi offrono a Cristo l‘incenso. Con la preghiera elevata al Signore come incenso profumato chiediamo anche noi, con i Magi, che Dio purifichi le radici dei nostri desideri, perché giungiamo ad avere piena fiducia in Lui, ma anche fiducia nella vita e in noi stessi.
Infine, porgiamo anche noi, con i Magi, la mirra. Con essa si ungevano i corpi feriti e straziati. La mirra ci annuncia la croce del Signore, ma anche ci invita ad accettare la nostra croce, cioè la sofferenza, come espressione di amore. Essa è segno di quanto siamo disposti a dare solo per amore, ma anche quanto volontariamente e consapevolmente siamo disposti a perdere per amore di chi amiamo.
Questi sapienti Magi, infine, avendo trovato Colui che desideravano conoscere, dopo averlo a lungo cercato, si rimettono in cammino per rientrare nelle loro terre, “per un’altra strada”, come sottolinea il testo evangelico. Hanno nel cuore il desiderio sincero di raccontare ciò che hanno visto e di trasmettere la gioia che hanno sperimentato. Non sono più quelli di prima, trasformati da questa straordinario incontro con il Dio bambino”. Ha proseguito il vescovo, che ha concluso dicendo: “Anche a noi capita così, come i Magi. Un nostro vero incontro con il Signore, infatti, non solo trasfigura il nostro cuore, ma ci rende pronti a narrare le meraviglie che Dio ha compiuto in noi, pervasi dalla sua tenerezza”.