Feste e influenza. Pronto soccorso presi d’assalto: non solo anziani e fragili, ma anche bambini con virus respiratori. Strutture di emergenza urgenza in difficoltà a causa dell’aumento – più del previsto – dei casi di influenza e altre sindromi parainfluenzali. Medici di famiglia che fanno i conti con decine di chiamate al giorno.
Novecento accessi in cinque giorni – dal 29 dicembre al 2 gennaio – 191 pazienti in 24 ore. Il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna è preso d’assalto, con accessi record quotidiani. Un sovraffollamento che si traduce, per i casi non urgenti, in lunghe attese per visite e accertamenti. L’impennata di accessi al pronto soccorso si è verificata durante le festività natalizie. Sempre al Sant’Anna, il 26 dicembre gli accessi al reparto di emergenza sono stati 236. Più contenuta la situazione all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù dove in cinque giorni si sono verificati 393 accessi al pronto soccorso.
Da una parte l’impennata di casi di influenza e le conseguenti complicanze – in particolare per anziani e bambini – dall’altra il periodo di festa con i relativi disagi per i pazienti spesso alle prese con i sostituti dei propri medici e pediatri di base.
“Siamo nel picco dell’influenza che puntuale arriva durante le festività natalizie – spiega Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici comaschi e della Lombardia – La campagna antinfluenzale non è decollata, in Lombardia non si è registrata una grande adesione e questo è uno dei motivi che ha portato alla situazione che questi giorni stanno vivendo diversi pronto soccorso regionali. I numeri della vaccinazione antinfluenzale sono infatti in calo rispetto agli anni scorsi che ha contribuito ad un peggioramento della situazione”. Poi Spata aggiunge: “Non solo pronto soccorso intasati abbiamo anche una situazione critica per quanto riguarda i medici del territorio che sono in difficoltà proprio a causa dell’elevato numero di richieste legate ai casi di influenza”.
Quindi con l’aumento dei casi legati all’influenza e dei virus respiratori sono aumentati gli accessi al Pronto soccorso e specialmente quelli che riguardano i bambini nelle strutture di emergenza urgenza.
“Gran parte dei ricoveri sono legati a virus respiratori e si tratta spesso di bambini molto piccoli, che hanno poche settimane di vita”, spiega Angelo Selicorni, primario del reparto di Pediatria dell’Ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. “Attualmente circa un 60-70% dei bambini degenti sono ricoverati per bronchioliti”.