Gennaio uguale sconti. Anche quest’anno è arrivato l’appuntamento più atteso dagli amanti dello shopping e non solo. Partono domani 5 gennaio i saldi invernali in tutta Italia, compresa la Lombardia. A fare da apripista ieri la Val d’Aosta. La data di fine invece non è univoca. In Lombardia per i saldi ci sarà tempo fino al 4 marzo. La prima regione a terminare gli sconti sarà il Lazio, dove la fine è prevista per il 16 febbraio. Ultime invece Val d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, dove i ribassi andranno avanti fino al 31 marzo.
Sconti più alti del 2023, ma meno del 2022
Secondo l’Unione nazionale consumatori, gli sconti saranno più alti del 2023, ma meno del 2022. Stando alle loro stime, prezzi più bassi del 20.4% per l’abbigliamento. Ribassi del 18.2% per le calzature. Meno scontati invece gli accessori, come guanti, cravatte e cinture: 9.6%. Attenzione alle truffe: è l’avvertimento dell’associazione consumatori, che ha stilato un decalogo “anti-bidone”. Tra gli altri, il consiglio è: diffidare degli sconti esagerati e confrontare sempre i prezzi esposti prima dei saldi con quelli a ribasso. È infatti d’obbligo per i negozianti mostrare sulla merce scontata il doppio prezzo. “La merce in saldo deve essere quella di fine stagione e non quella ripescata dal magazzino” avvertono da Unc.
Confcommercio: acquisti in lieve calo
Per il 2024 ad acquistare con i saldi sarà il 63.8% degli italiani. In calo del 1.2% rispetto all’anno scorso, secondo Confcommercio. Stando a una indagine fatta in collaborazione con Format Research, “tra chi non approfitterà dei saldi, uno su due lo farà per risparmiare e uno su tre per il peggioramento della propria situazione economica”. Per l’85% dei consumatori il budget sarà “inferiore ai 200 euro, sostanzialmente in linea con lo scorso anno – spiegano – Capi di abbigliamento (95,2%) e calzature (86,3%) si confermano in cima alle preferenze seguiti dagli accessori (46%)”. Per pelletteria e articoli di valigeria “i maggiori incrementi rispetto allo scorso anno (+7,8 punti percentuali)”. “Per un consumatore su due i cambiamenti climatici stanno condizionando le abitudini di acquisto”, per esempio rinviando l’acquisto di capi invernali, acquistando abbigliamento più leggero o compatibile con fenomeni atmosferici avversi.