La famiglia Agnelli entra nella sanità comasca. Un ingresso sancito con il passaggio del “Fatebenefratelli” di Erba alla società Lifenet Healthcare. O meglio, Ospedale di Erba, visto che da poche ore questa è la nuova denominazione ufficiale della struttura, che è stato accreditata ufficialmente da Regione Lombardia.
Il gruppo imprenditoriale più noto del paese, si diceva, protagonista in questo passaggio. Lifenet Healthcare fa infatti parte di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, che ha come Ceo John Elkann. La società sanitaria si trova sul sito ufficiale di Exor stessa, a fianco delle aziende più note che fanno parte del gruppo, come Ferrari, Stellantis, Iveco, Juventus, Philips e il gruppo editoriale Gedi, solo per citarne alcune.
La partecipazione di Exor in Lifenet Healthcare è del 44,7%. Un attore di importanza assoluta a fianco di Nicola Bedin, fondatore del Gruppo sanitario, che ne è socio di maggioranza e che ha mantenuto la carica di amministratore delegato.
Lifenet è nata a Milano nel 2018 e che oggi conta oltre una decina di strutture in tutta Italia. L’accordo per la cessione dell’ospedale è erbese è stato raggiunto con l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio “Fatebenefratelli”-Provincia Lombardo-Veneta.
L’iter è iniziato formalmente lo scorso 23 novembre, quando è stata costituita “Ospedale di Erba srl”, a cui sarà conferito entro la fine dell’anno il ramo d’azienda che comprende tutte le attività gestionali (personale, contratti attivi e passivi, accreditamento) e i beni immobili della struttura brianzola. Entro i primi mesi del 2024 avverrà il passaggio definitivo, con l’acquisizione da parte di Lifenet del 100% della nuova società.
Rispetto a questa vendita, oggi si registra la nota dell’assessore regionale comasco Alessandro Fermi. “Voglio ringraziare i frati per tutti questi anni di gestione del nosocomio erbese – ha detto Fermi -e al contempo augurare un buon lavoro alla nuova proprietà. Confidiamo che possa investire in questa struttura, implementando i servizi, oltre che garantire tutto il personale e i servizi già esistenti”.