(ANSA) – MILANO, 24 DIC – E’ riuscito a tornare in Italia, in tempo per Natale, Gianluca Grimalda, il ricercatore in scienze sociali che venne licenziato lo scorso 9 ottobre per essersi rifiutato di rientrare in aereo dalla Papua Nuova Guinea al suo Istituto di ricerca in Germania. Una scelta, quella di Grimalda, legata al suo impegno ambientale e alla scelta di non inquinare viaggiando in aereo. Con il suo viaggio ‘slow’, lo scienziato ha calcolato infatti un’emissione di 535 chili di CO2, 10 volte meno che con un volo. Dopo aver percorso 26.000km con navi, traghetti, treni e pullman, e aver attraversato 13 Paesi, lo scienziato attivista della rete italiana e tedesca di Scientist Rebellion – partito da Bougainville, dove aveva fatto una ricerca sul campo di 6 mesi, all’inizio di ottobre – è arrivato in Italia prendendo un traghetto da Igoumenitsa a Bari. La vertenza legale con il suo Istituto – che gli aveva intimato di rientrare dalla Papua Nuova Guinea in tre giorni, pena il licenziamento – per ottenere il reintegro nel suo posto di lavoro è ancora aperta e una seconda udienza si terrà il 22 febbraio. Una petizione che richiede che Grimalda sia reintegrato nel proprio posto di lavoro ha raccolto quasi 9.000 firme. "Questa esperienza è stata enormemente arricchente dal punto di vista umano – racconta Grimalda – Raccogliere il sostegno di migliaia di persone attraverso i social media, persone che mi hanno chiesto di continuare con la mia azione di opposizione allo sconsiderato uso dei combustibili fossili, mi riempie di orgoglio". Grimalda – che lavorava da dieci anni per l’Istituto di Kiel per l’economia mondiale (IfW) – prenderà incarico da gennaio a giugno presso l’Università di Passau come ricercatore visitante. (ANSA).