Più di 4mila litri di acqua sono stati utilizzati nella notte alla Tintoria Lariana per diluire la sostanza miscelata in precedenza per errore. 12 unità dei vigili del fuoco, insieme con una ditta specializzata in sversamenti chimici, hanno lavorato fino alle 2 di notte per aspirare e bonificare la cisterna. I pompieri hanno svolto accertamenti anche in alcune abitazioni private della zona a causa di diverse segnalazioni.
Sono dunque proseguite a lungo le operazioni di messa in sicurezza dopo lo sversamento di candeggina e acido cloridrico che si è verificato nel primo pomeriggio di ieri alla tintoria che ha sede in via Donatori di Sangue.
Quattordici operai, intossicati dalle sostanze chimiche sono stati portati in ospedale per accertamenti e altri nove sono stati visitati dal personale del 118. Il Comune, come indicato dall’Ats e dai vigili del fuoco, ha raccomandato di tenere chiuse le finestre in tutta la zona fino a nuovo avviso.
L’ordinanza del Comune di Como
Nell’ordinanza del Comune si legge che “durante le fasi di carico di sostanze chimiche (soda caustica) nei serbatoi è stato erroneamente travasato sodio ipoclorito nella quantità 1200 chili generando una reazione chimica che ha determinato la formazione di una nube irritante (vapori di cloro)”. L’Ats Insubria ha quindi chiesto al sindaco di emettere un atto amministrativo urgente a tutela della salute pubblica con interruzione dell’attività fino alla bonifica e al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Massiccio dispiegamento di forze per i soccorsi
L’emergenza in via Donatori di Sangue è scattata ieri attorno alle 14.15.
Nell’azienda sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Como con gli specialisti della squadra Nbcr, Nucleare biologico chimico radiologico.
Massiccio il dispiegamento di forze per le operazioni di soccorso. Alla Tintoria Lariana è stato inviato il mezzo di coordinamento delle maxi emergenze di Areu, l’agenzia regionale per l’emergenza e urgenza, con un’automedica, un’auto infermieristica e sei ambulanze. Oltre ai vigili del fuoco sono poi intervenute le forze dell’ordine e i tecnici dell’Ats Inusbria.
Il personale sanitario ha visitato 23 persone presenti nel capannone e per 14 operai è stato necessario il ricovero in ospedale per accertamenti, in particolare per difficoltà respiratorie, tosse e mal di gola. Sono stati portati al Sant’Anna, al Valduce e al Sant’Antonio Abate di Cantù. Come indicato dagli esperti del Centro Antiveleni, per gli intossicati, anche in assenza di sintomi evidenti, è necessario il ricovero per monitorare l’evoluzione della situazione clinica determinata dall’inalazione delle sostanze chimiche o dall’esposizione ad esse.
In seguito all’incidente, nella zona circostante è stato segnalato un forte odore anomalo. Complice anche ilo forte vento oggi la situazione è in miglioramento anche su questo fronte.