Il primo progetto prevedeva un investimento di 14 miliardi di vecchie lire, poco più di 7,2 milioni di euro. Era il 1991 e Cantù festeggiava la posa della prima pietra del nuovo palasport. Una grandiosa piramide che avrebbe dovuto accogliere fino a 9mila spettatori. Un’opera che non è mai stata completata ed è passata alla storia della Città del Mobile come il Palababele. I lavori si sono arenati a metà degli anni Novanta per poi interrompersi definitivamente nel 1998.
La piramide, già in gran parte costruita, è rimasta in Corso Europa fino al 2010, trasformandosi in un simbolo del grande progetto incompiuto. L’edificio è stato poi abbattuto per lasciare spazio al progetto di un nuovo palazzetto, noto come PalaTurra in riferimento alla società che si era aggiudicata i lavori.
Il secondo progetto
Il palasport avrebbe dovuto avere 7mila posti e un’area commerciale con 50 negozi, un centro sportivo con piscine e area fitness, un cinema con dieci sale e un grande spazio giochi per bambini. Costo stimato 45 milioni di euro, finanziati con la formula del project financing, in collaborazione tra pubblico e privati.
“Sarà come lo stadio della Juve, una struttura simbolo”, aveva giurato l’allora assessore ai Lavori pubblici Umberto Cappelletti, accanto al sindaco Tiziana Sala, durante una cerimonia in pompa magna per la posa della prima pietra. Il calendario segnava la data del 20 aprile 2012 e la fine dei lavori era stata annunciata per il mese di giugno del 2013.
Il nuovo naufragio però era dietro l’angolo. Una seconda odissea. Lo stop ai lavori quando il futuro palazzetto era poco oltre le fondamenta, il fallimento dell’azienda che si era aggiudicata i lavori, un lungo iter giudiziario del quale ancora ci sono strascichi.
Per quasi 10 anni, l’area di corso Europa destinata al palazzetto resta abbandonata e preda del degrado. I ruderi della seconda struttura naufragata sono circondati dalla vegetazione incolta, nuova immagine di quella che resta ancora la grande incompiuta di Cantù.
Il terzo tentativo
E siamo al progetto numero tre. Se tutto procederà come annunciato, a febbraio saranno abbattuti anche i resti del secondo abbozzo di palazzetto per lasciare spazio al nuovo cantiere. I costi stimati sono arrivati a 50 milioni di euro. E’ cambiato il mondo, un confronto con il 1991 probabilmente ha poco senso. Ma i numeri danno sempre un’indicazione della realtà. E dicono che i costi, rispetto al primo piano finanziario, sono lievitati. Mentre la casa del basket è rimasta un sogno.