(ANSA) – ROMA, 07 DIC – Le pensioni di vecchiaia saranno escluse dalla stretta prevista in manovra per medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari ma saranno invece penalizzate quelle anticipate. Lo stabilisce un emendamento del governo alla manovra, depositato in commissione Bilancio al Senato, in cui si precisa in ogni caso che non rientreranno nelle nuove disposizioni tutte le pensioni di coloro che maturano i requisiti entro il 2023. Per quanto riguarda le uscite anticipate, l’uscita però sarà più soft per i medici e gli infermieri. Si prevede infatti una riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro. Arriva inoltre per tutte le pensioni anticipate una revisione delle finestre d’uscita che – secondo la relazione tecnica – prevede un posticipo della decorrenza di un mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano nel 2026, di 4 mesi per chi li matura nel 2027 e di 6 mesi a partire dal 2028. Infine, i dirigenti medici e gli infermieri potranno, se vorranno, rimanere al lavoro fino ai 70 anni. Le novità della manovra garantiscono "un sostanziale e complessivo equilibrio" dei conti, spiega la relazione tecnica allegata all’emendamento del governo. La relazione si sofferma sul rapporto debito/Pil spiegando che "il complessivo intervento conferma gli andamenti a legislazione vigente in merito al grado di sostenibilità delle finanze pubbliche e del debito pubblico e dei relativi indicatori". (ANSA).