Il Tribunale di Monza ha condannato a sedici anni e cinque mesi la 48enne comasca soprannominata “la mantide della Brianza”. La sentenza di primo grado la riconosce colpevole di aver circuito e narcotizzato 9 uomini, dopo aver proposto loro massaggi via social, approfittando della loro incapacità di difendersi. La sentenza è stata pronunciata stamani, a fronte dei 15 anni chiesti dall’accusa. La difesa ha già annunciato il ricorso in Appello. I fatti contestati risalgono al 2021 e si trova al carcere di San Vittore dal luglio 2022.
Secondo l’accusa, la 48enne originaria del quartiere comasco di Rebbio e residente in un piccolo del Monzese, avrebbe attirato le vittime sui social media o con un drink in un bar della provincia di Monza, poi avrebbe versato loro gocce di benzodiazepine per narcotizzarle e derubarle. La tecnica è stata ricostruita dalle indagini coordinate dai pm di Monza Carlo Cinque e Marco Santini, che ne hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per diversi reati, tra cui rapina, indebito utilizzo di carte di credito. Le vittime riconosciute sono 9, tutti uomini, tra i 27 e i 83 anni.
Tra loro ci sarebbe anche un 67enne comasco, che aveva conosciuto la donna su Facebook, l’aveva raggiunta a casa per poi – come da copione – piombare in un sonno profondo e risvegliarsi a casa senza catenina, oltre a scoprire pochi giorni dopo un prelievo di 250 euro dal suo conto corrente tramite bancomat. La donna si è sempre dichiarata innocente. Tramite i suoi legali ha annunciato di voler ricorrere in appello.