Confindustria Radio Televisioni compie 10 anni e oggi ha celebrato questo traguardo con l’Assemblea generale dal titolo “Diffondiamo valore” al cinema Barberini di Roma. Dopo la relazione del presidente dell’associazione di categoria delle imprese televisive e radiofoniche italiane, Franco Siddi, sono stati trasmessi i messaggi di saluto di Marinella Soldi, presidente della Rai, Piersilvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, Urbano Cairo, presidente di Cairo Communications, Alessandro Araimo, general manager e amministratore delegato di Warner Bros-Discovery Sud Europa, Maurizio Giunco, presidente dell’associazione Tv locali e FRT di Confindustria radio tv e Francesco Dini, Radio Nazionali di CRTV.
Nel corso dell’assemblea sono saliti sul palco anche il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Giacomo Lasorella e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.
“L’industria radiotelevisiva è impresa a tutto tondo, elemento primario per la formazione della coscienza democratica del Paese – ha detto il presidente di Confindustria Radio Tv Franco Siddi – Per svolgere con incisività la propria funzione specifica di tutela del pluralismo, dell’inclusione e della coesione sociale, il servizio pubblico radiotelevisivo deve essere mantenuto, supportato e non svilito. Va poi salvaguardato il finanziamento del Fondo per l’innovazione, il pluralismo e l’editoria,a partire dalla conferma strutturale delle risorse per le radio e le tv locali”.
Il presidente dell’associazione Tv locali e FRT di Confindustria Radio Tv, Maurizio Giunco, ha sottolineato l’importante ruolo delle televisioni locali in Italia. “Diffondiamo valore è un layout capace di racchiudere il mondo della televisione – ha detto Giunco – Si diffonde valore con l’informazione, attendibile e verificata. Si diffonde valore attraverso la difesa dell’occupazione e con l’occupazione stessa. Si diffonde valore con l’entertainment, con il divertimento e soprattutto con la partecipazione. In particolare, – ha proseguito Giunco – le televisioni locali conoscono molto bene la partecipazione, perché operano su territori che culturalmente sono diversi, che hanno usi e costumi diversi, e sono in grado di dare voce a questi territori. La partecipazione dell’ascoltatore alla televisione è diretta, non mediata, e questo è un fenomeno culturale e uno schema, che anche se qualcuno potrebbe definire vecchio, rimane sempre estremamente rivoluzionario. Da qui chiediamo – ha concluso – che il legislatore abbia un occhio di riguardo per il mondo televisivo locale, che non può in alcun modo essere superato, ma che deve essere difeso in quanto è un importante presidio di pluralismo”.
In apertura dell’assemblea è stato letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La radio e la televisione sono state straordinari veicoli di innovazione e di promozione culturale del Paese e sono finestra dalla quale ognuno di noi può affacciarsi per partecipare alla vita della propria comunità e della comunità globale – ha detto Mattarella – L’emittenza costituisce uno dei motori dell’industria creativa e culturale del Paese e assolve a funzioni fondamentali per garantire la vivacità della vita democratica della Repubblica”.
Ha chiuso l’assemblea il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.