(ANSA) – TORINO, 29 NOV – "Professionalmente è stato uno di quelli che ha inventato il mestiere sul campo e poi lo ha trasmesso a noi come grande maestro". Con queste parole il capo della polizia, Vittorio Pisani, ha ricordato Giuseppe Montesano, dirigente della polizia, capo della squadra mobile di Torino negli Anni Settanta, fra i simboli della lotta alla criminalità organizzata, al quale è stato intitolato, questa mattina, il giardino di piazza Peyron a Torino. Durante la cerimonia, Pisani ha ricordato "l’impegno e il coraggio" di Montesano, che fra gli incarichi ricoprì anche quello di questore di Palermo a metà Anni Ottanta, anni in cui si assumeva quel ruolo, ha sottolineato, "con la consapevolezza di poter essere uccisi dalla mafia". Per il sindaco Stefano Lo Russo, "è stato un grandissimo uomo di Stato e un grandissimo torinese, anche se d’adozione, che ha dedicato molta della sua vita alla nostra città. La Torino di Montesano – ha ricordato – era lacerata dalla criminalità organizzata e dal terrorismo e poneva compiti non banali a chi doveva garantire l’ordine pubblico e lui aveva l’approccio dell’uomo di Stato, sapeva usare il potere per servire la comunità, cosa che tutti dovrebbero tenere a mente". Alla cerimonia presenti anche il presidente della Circoscrizione 4, Alberto Re, e la vicepresidente del Consiglio comunale, Ludovica Cioria, che ha definito Montesano "uno dei modelli più evocativi a cui guardare, instancabile e devoto servitore dello Stato, un uomo integro, libero e trasparente ed sempio di come si possa essere autorevoli senza essere autoritari". "Un leale servitore delle istituzioni – ha concluso commossa la vedova, Adriana di Lullo -. Grande uomo, grande amico per tanti, che sia di esempio per tutti, soprattutto per i giovani che abbracciano il servizio nelle forze dell’ordine". (ANSA).