(ANSA) – MOSCA, 29 NOV – Circa 150.000 cittadini in Kazakhstan hanno firmato una petizione che chiede alle autorità di definire reati specifici per prevenire la violenza domestica, mentre il Paese è scosso da un’ondata emotiva dopo che, il 9 novembre, l’ex ministro dell’Economia, Kuandyk Bishimbayev, ha ucciso la moglie, Saltanat Nukenova, di 31 anni. La petizione, fa sapere Human Rights Watch (Hrw), è a sostegno di un’iniziativa in Parlamento che prevede di considerare come reati le "percosse" ripetute e i "lievi danni fisici", reati depenalizzati nel 2017 che normalmente erano contestati agli accusati di violenza domestica. La morte di Saltanat ha creato una tempesta mediatica, soprattutto per il fatto che il marito è una figura conosciuta. Ma, sottolinea Hrw, ci sono molte storie di donne che sono maltrattate e anche uccise per mano di partner violenti e questo "mostra la natura sistematica della violenza domestica in Kazakhstan, e come le leggi del Paese, così come la polizia e la magistratura, mancano di proteggere adeguatamente le donne dalla violenza in famiglia". In un video diffuso il 17 novembre, diversi atleti, artisti, personaggi del mondo imprenditoriale, blogger e avvocati hanno chiesto misure più dure per combattere la violenza contro le donne, compresa quella che hanno definito la "criminalizzazione della violenza domestica". Una deputata del Parlamento, Zhuldyz Suleimenova, del partito di governo Amanat, ha proposto che vengano previsti reati specifici per tutte le forme di violenza contro le donne e i bambini e che venga istituita una autorità separata per combattere la violenza domestica. (ANSA).