(ANSA) – TORINO, 24 NOV – L’ospedale Molinette della Città della salute di Torino sfiora il traguardo dei 4.000 trapianti di fegato, ad oggi sono 3.993, e un record in Italia e in Europa, come sottolinea l’ospedale stesso. L’esordio risale al 10 ottobre 1990, quando Mauro Salizzoni eseguì il primo trapianto di fegato nell’ospedale, dopo essersi formato insieme con tutta l’équipe alla Cliniques Universitaires Saint-Luc di Bruxelles in Belgio. Un’attività che dai suoi albori è andata sempre più consolidandosi, parallelamente alla crescita delle attività di trapianto d’organo, in particolare di fegato, in Italia. Condotto per 28 anni dal suo fondatore, il Centro trapianto fegato di Torino è attualmente diretto dal 2018 da Renato Romagnoli. Nel 2023, anno in cui l’attività di trapianto d’organi in Italia segnerà il suo record di sempre (con una previsione di incremento del 15% rispetto all’anno 2022), il Centro trapianto fegato di Torino infrange intanto tutti i record, raggiungendo il traguardo dei 4.000 trapianti totali (primo in Italia e in Europa) e abbattendo il suo precedente record stabilito nel lontano 2005 di 166 trapianti di fegato eseguiti in un anno. Si stima infatti che per la fine del 2023 verrà superato il muro dei 180 trapianti di fegato in un anno, ovvero un trapianto ogni due giorni (con un incremento netto del 25% rispetto all’anno 2022). Dei 3.993 trapianti di fegato eseguiti fino a oggi alle Molinette, si è trattato in 3.806 casi di pazienti adulti e in 187 casi di pazienti pediatrici. Fra questi, 16 trapianti di fegato sono stati eseguiti da donatore vivente (12 casi adulti e 4 casi pediatrici) e otto trapianti sono stati eseguiti con tecnica domino. In 144 casi si è trattato di trapianti di fegato eseguiti con organi split, ottenuti dividendo in due parti un fegato di un donatore cadavere. In 117 casi il fegato è stato trapiantato in combinazione con altri organi, principalmente il rene (96 casi), ma anche il polmone, il pancreas e il cuore. (ANSA).