(di Valentina Roncati) (ANSA) – ROMA, 24 NOV – "La giornata contro la violenza sulle donne è una grande occasione per parlare della situazione attuale delle donne in Iran". A sostenerlo è Hasti Diyè, 39 anni, ballerina, insegnante, attivista, costretta per lunghi periodi a vivere all’estero e solo recentemente rientrata a Teheran. Domani a Roma una delegazione di donne iraniane alle 12 sarà in piazza della Madonna dei Monti per una iniziativa organizzata da Azione che ricorda la loro battaglia contro il regime e che poi si unirà al corteo di Non una di meno al Circo Massimo. "La polizia morale, dopo le proteste per la morte di Mahsa Amini e la repressione che ne era seguita, in cui oltre 20mila persone sono state arrestate e 500 uccise, sembrava aver abbandonato le strade. Invece purtroppo al mio arrivo, in questi giorni – racconta Hasti – ho potuto vedere che è tornata nelle città, per le strade, nelle metro. Non solo: il governo ha annunciato che gli islamisti possono fare quello che vogliono per spingere le donne a rispettare l’obbligo del velo e questo provoca continue violenze contro le donne senza velo, anche da parte di persone che non fanno parte della polizia morale. Da un lato, quindi, vediamo donne coraggiose che appaiono in città senza hijab e vengono private di molti diritti civili, rischiano violenze, l’arresto, la morte; dall’altro, donne e uomini che, a nome degli affiliati del Sepah, hanno riconosciuto il diritto di commettere apertamente violenza contro le donne, anche se non sono la polizia morale". (ANSA).