(ANSA) – ROMA, 23 NOV – Con gli ospedali e il sistema sanitario al collasso, a Gaza tantissimi neonati, con meno di 3 mesi di vita, stanno morendo per cause del tutto prevenibili come diarrea, ipotermia, disidratazione e infezioni. È l’allarme lasciato oggi da Oxfam in una nota, in cui sottolinea anche che "tante madri in questo momento non possono contare su quasi nessun supporto medico e sono costrette ad andare avanti senza acqua, servizi igienici, riscaldamento e cibo". Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, afferma nella stessa nota che "se anche la pausa umanitaria di quattro giorni sarà mantenuta, non basterà assolutamente per far fronte agli immensi bisogni della popolazione". Juzoor, organizzazione partner di Oxfam, tra le poche che ancora operano nel nord di Gaza riferisce di una situazione drammatica. Al momento ci sono 500 donne incinte tra le 35.000 persone stipate in 13 rifugi privi di acqua potabile e servizi igienici, con 600 persone costrette a condividere un solo bagno. "Nell’ultimo mese abbiamo perso almeno un neonato in ogni rifugio, ed è una cosa straziante. – aggiunge Umaiyeh Khammash, direttore di Juzoor – L’accesso agli ospedali è estremamente pericoloso o impossibile, per cui molte donne sono costrette a partorire nei rifugi spesso senza aiuto". La maggior parte degli ospedali nel nord di Gaza in questo momento non riesce a fornire assistenza medica e i pochi rimasti in funzione nel sud sono presi d’assalto e privi delle attrezzature essenziali. "I nostri partner ci raccontano che in alcuni casi le madri sono costrette a partorire in stanze sovraffollate con fino a 70 persone stipate insieme, senza assistenza medica e condizioni igieniche minime, nessuna dignità. Quanto sta accadendo è semplicemente disumano e credo che su questo possiamo essere tutti d’accordo", conclude Pezzati. (ANSA).