(ANSA) – MILANO, 23 NOV – Sono stati "integralmente annullati" dal Tar gli atti del Comune di Milano che prevedevano il divieto di accesso nelle zone di area B e C di bus e camion sprovvisti dei sensori dell’angolo cieco. Obbligo entrato in vigore lo scorso primo ottobre e deciso da Palazzo Marino dopo una serie di incidenti mortali. Secondo il Tar della Lombardia, a cui si sono rivolti con due differenti ricorsi poi riuniti aziende di trasporto e Assotir, il Comune non ha le competenze per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza su cui ha competenze "esclusive" lo Stato. Il Tar sottolinea che "il codice della strada ha accentrato presso gli organi centrali, con scelta esente da profili di manifesta incongruità, l’omologazione e l’approvazione sia dei dispositivi di controllo e regolazione del traffico" sia "dei dispositivi ulteriore di marcia". Le Regioni possono intervenire su temi che riguardano la tutela della salute, i comuni possono "istituire aree a traffico limitato nei centri abitati (Aree B e C di Milano nel caso di specie) per ‘esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale". E in questo caso "è palese che un dispositivo volto a scongiurare incidenti in danno di pedoni e ciclisti risponda ad un’esigenza di ordine pubblico e sicurezza, del tutto estranea a componenti incidenti sull’ambiente e i beni culturali ma invece ‘funzionale alla tutela dell’incolumità personale’ per ‘prevenire una serie di reati (…) come l’omicidio colposo e le lesioni colpose’". Secondo l’assessora milanese alla Mobilità si tratta però di una "misura essenziale per proteggere i ciclisti e i pedoni. Palazzo Marino, ha aggiunto, è orientato "a proporre appello al Consiglio di Stato", ma nel frattempo chiede al Governo di intervenire "in modo da introdurre questa misura in tutte le città per tutelare chi percorre le strade in bicicletta e a piedi". (ANSA).