Certificazione antincendio mancante in Comune a Como. Come annunciato nei giorni scorsi il sindaco, Alessandro Rapinese, convocato stamattina al comando dei vigili del fuoco. “Sono andato, ho nominato il mio avvocato Fulvio Anzaldo, mi è stato notificato l’atto con una serie di prescrizioni” ha spiegato il primo cittadino. “Si tratta di una procedura iniziata anni fa, ai tempi dell’allora sindaco Antonio Spallino. Tra le varie contestazioni – aggiunge Rapinese – si evidenzia che non è mai stato dato riscontro ad una nota del Comando del 16 maggio del 1983 con la quale venivano comunicate le risultanze di un sopralluogo a seguito di un esposto”.
Venerdì nuova riunione
L’amministrazione ha già convocato una riunione con i dirigenti per risanare la situazione e venerdì una delegazione degli uffici comunali avrà un incontro in Comando per capire come procedere “per recuperare 40 anni persi. Gli stessi dirigenti sono a vario titolo coinvolti” sottolinea il sindaco.
Un punto fermo c’è: la normativa antincendio è chiara e Palazzo Cernezzi deve mettersi in regola. Da quanto emerge ci sono aperte, e quindi da sanare, questioni gestionali e altre sul piano strutturale.
“Io nel 1983 ero un bambino – dice ancora Rapinese – si sono susseguite svariate amministrazioni e almeno dal 2006 la normativa è sempre la stessa. Se chi mi ha preceduto avesse svolto gli opportuni adempimenti – chiarisce – oggi non saremmo in questa situazione. Quel che posso dire io è che dal giorno del mio insediamento ho preso in mano pratiche aperte da decenni legate ad edifici comunali non in regola con le normative. Pian piano stiamo sistemando le cose. Dal primo momento stiamo provvedendo, indirizzando le risorse necessarie. Lo abbiamo fatto con la palestra di via Giulini e lo stiamo facendo per quella di via Giussani, solo per fare qualche esempio. Nessuno deve essere in pericolo, la sicurezza è una priorità – conclude il primo cittadino – ma abbiamo ereditato un patrimonio disastroso”.