Liste d’attesa infinite a Como a fronte di tempi contenuti a Varese. Il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo all’attacco sull’annosa questione dei tempi d’attesa per visite ed esami.
“La provincia di Como è ancora figlia di un dio minore rispetto a Varese: per una prestazione sanitaria specialistica noi comaschi scontiamo tempi incredibilmente più lunghi nelle strutture della nostra provincia rispetto a quelle varesine”, attacca Orsenigo.
Gli esempi
Il consigliere dem fa alcuni esempi, a partire dalla spirometria. “I dati di Ats Insubria aggiornati allo scorso ottobre parlano chiaro: 244 giorni di attesa media all’ospedale Valduce, 239 al poliambulatorio di via Napoleona, 154 al Sant’Antonio Abate di Cantù, 146 al Fatebenefratelli di Erba. Ma se ci spostiamo a Varese la musica cambia: 5 giorni di attesa media al poliambulatorio dell’ospedale di Saronno, 18 giorni a quello di Busto Arsizio, 19 giorni al poliambulatorio dell’ospedale di Gallarate”. “Prendiamo le tempistiche per un’ecografia alla mammella – continua Orsenigo – 430 giorni di attesa media al Valduce, 237 in via Napoleona, 107 giorni al Fatebenefratelli. Per contro, in media, all’ospedale di Gallarate occorrono appena 2 giorni e a Saronno 54”. E ancora: “Per una visita pneumologica, devi attendere in media dai 244 giorni del Valduce, ai 218 giorni del Fatebenefratelli, passando per i 194 giorni del Sant’Antonio Abate di Cantù. Piccola nota positiva: i 12 giorni in via Napoleona. Per la stessa visita servono infatti in media 3 giorni all’ospedale di circolo di Varese, 7 al poliambulatorio di Arcisate e 7 a quello dell’ospedale di Somma Lombardo. Infine, per una prima visita gastroenterologica servono 142 giorni al Sant’Anna di San Fermo mentre ne bastano, in media, 2 al poliambulatorio dell’ospedale di Busto Arsizio o 6 a quello di Gallarate”.
Il commento
“Siamo davanti a una serie di storture che si trascinano dalla creazione di Ats Insubria, troppo grande. Sulla carta, dovrebbe provvedere ai bisogni sanitari di 1,5 milioni di persone su due province – commenta Orsenigo – Nella realtà, Varese corre, Como rimane ferma. Il problema è diffuso, ormai strutturale, con innegabili disuguaglianze all’interno della stessa Ats. Il problema c’è e va risolto. Un sistema sanitario a due velocità è un sistema iniquo”.