Un ritorno alle gare non semplice, soprattutto sul piano emotivo, ma alla fine Tamara Molinaro ce l’ha fatta. La giovane pilota comasca è stata protagonista in Puglia, alla Fiorio Cup. Una manifestazione organizzata a Ceglie Messapica nella tenuta di Cesare Fiorio – già direttore della Lancia nel Mondiale rally e nella Ferrari in F1 – e dal figlio Alex. Otto equipaggi, tutti con la stessa vettura, in un percorso disegnato nella Masseria Camarda. Tamara Molinaro si è piazzata al quarto posto, affiancata dal copilota senese Lorenzo Granai. Il successo è andato ai varesini Andrea Crugnola e Andrea Sassi.
Una gara che per la giovane comasca aveva un grande significato. Per lei segnava il ritorno alle corse dopo la scomparsa, nello scorso mese di aprile, del suo compagno Craig Breen, pilota ufficiale del Mondiale Wrc, durante un test con la Hyundai in Croazia. Tamara e la sua famiglia hanno sempre mantenuto una grande, e dolorosa, discrezione, ma, per questo ritorno alle corse, la 26enne non ha nascosto le sue sensazioni in quella che per lei non è stata comunque una esperienza facile da affrontare, al di là del risultato e delle vicende agonistiche.
“La verità è che non ho avuto il coraggio di tornare su un’auto da rally dopo l’incidente di Craig” ha scritto su Instagram alla vigilia la comasca, che sul casco aveva una immagine di Breen. “Mi mancava tantissimo la sensazione di guidare su una tappa di rally, ma allo stesso tempo non volevo forzarla perché sentivo di non essere mentalmente pronta per questo. Sto ricevendo l’aiuto di cui ho bisogno e sto migliorando.
Stavo aspettando il momento/luogo giusto per sentirmi a mio agio per provare a rimettermi in gioco e fare ciò che amo e poiché “arrendersi” non è nel mio vocabolario, mi sento pronta a fare questo passo.
So che non esiste un posto migliore per tornare a farlo come la Fiorio Cup, circondata da amici in un ambiente così fantastico.
Questo fine settimana sarà impegnativo, ma so che non saremo solo io e Lorenzo Granai sulla nostra Citroën C3″.
La stessa Tamara alla fine della manifestazione ha regalato ai suoi amici e ai tanti tifosi una ulteriore riflessione. “Ho passato molti mesi ad essere “arrabbiata” con lo sport che amavo così tanto per aver portato via Craig, ma finalmente mi sono ricordata perché decidiamo di metterci il casco in testa e provare ad andare più veloci che possiamo su un pezzo di strada. Dopo il nostro secondo posto nella prima tappa ho pianto a dirotto al ritorno al servizio e finalmente mi sono sentita di nuovo viva dopo mesi di vuoto. Abbiamo terminato quarti, a soli 4 decimi dai terzi e sicuramente fa male, ma a me è sembrata una vittoria.
È stato incredibilmente difficile per me, ma ho amato ogni singolo metro di quella macchina. Mi sentivo come se fosse lì con noi. Ho bisogno di guidare per essere veramente felice e continuerò a perseguire i miei sogni con ancora più motivazione di prima.
Per questo devo ringraziare tutta la famiglia Fiorio e tutti coloro che stanno dietro le quinte di questo fantastico evento per avermi ospitato; se non avessi avuto l’opportunità di guidare in questo tipo di ambiente, circondata da persone adorabili, probabilmente non sarei stato tornare mai più su un’auto da rally.
Grazie a Lorenzo Granai che oltre ad essere un copilota eccezionale (come sempre) è stato per me una roccia.
Grazie a tutti quelli che mi hanno supportato tanto durante la giornata e a tutti quelli che con un messaggio o un commento hanno mostrato il loro sostegno.
Ultimi ma non ultimi la mia famiglia e i miei amici che sono stati lì per me fin dal primo giorno.
Finalmente posso dirlo: sono tornata”.