Intesa raggiunta tra Italia e Svizzera sullo smart working per i lavoratori frontalieri. Dal primo gennaio prossimo, potranno svolgere la loro attività da casa fino ad un massimo del 25% dell’orario di servizio.
Il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e la consigliera federale Karin Keller-Sutter hanno firmato oggi, nel corso di un videocollegamento, una dichiarazione d’intenti per regolamentare in maniera coerente e durevole la questione del telelavoro per i lavoratori frontalieri.
L’annuncio
La notizia è stata pubblicata direttamente sul sito del Mef, il ministero dell’Economia. “L’intesa prevede dal 1° gennaio 2024, in ottemperanza con l’accordo sui frontalieri, la possibilità di lavorare in modalità smart working fino a un massimo del 25% dell’orario di lavoro – si legge nella nota – Italia e Svizzera, inoltre, si sono impegnate a regolare definitivamente il periodo dal 1° febbraio al 31 dicembre 2023”.
Il ministro
“Mettiamo la parola fine e in maniera positiva a una questione che si trascina da anni – commenta il ministro Giorgetti -Finalmente abbiamo regole certe che interromperanno una lunga e dannosa serie di contenziosi. Oggi abbiamo raggiunto un compromesso costruttivo che tiene conto delle diverse esigenze e richieste, va nella direzione dello sviluppo di entrambi i Paesi e rafforza i rapporti di collaborazione e amicizia tra Italia e Svizzera”.
Il sindacato
Parla di “occasione persa” invece il responsabile nazionale dei frontalieri della Cgil Giuseppe Augurusa. “La montagna ha partorito il topolino – dice – Dopo tante disquisizioni sull’ambito d’intervento, sulla possibilità di conferma ed estensione del telelavoro per i frontalieri, si produce un accordo che riduce al minimo, al 25% del tempo di lavoro, la possibilità di operare in telelavoro. La Svizzera invece ha sottoscritto con i francesi un accordo al 40% e ben 18 Paesi hanno adottato la proposta europea che porta quasi al 50% la possibilità di lavoro da remoto”.