(ANSA) – TRIESTE, 10 NOV – Il contributo della scienza per la pace, l’importanza della formazione e il ruolo del dottorato come fattore di innovazione. Sono i principali temi affrontati dal direttore della Sissa, Andrea Romanino, aprendo la cerimonia di inaugurazione del 45/o anno accademico. "Quest’anno – ha indicato Romanino – non si apre certo in un contesto generale sereno, con una guerra che acuisce le tensioni internazionali", riferendosi in particolare al conflitto israelo-palestinese. Si tratta di eventi che "seminano scie di odio e che noi come scienza dovremmo contribuire a cercare di sradicare. La scienza da sempre avvicina i popoli lontani attraverso collaborazioni internazionali, parlando linguaggio universale: deve dare il suo contributo per la pace". Romanino si è poi soffermato sulla formazione, in particolare su data science e Artificial Intelligence: "Abbiamo portato alla luce il potenziale dei nuovi sviluppi in data science e AI con rischi e le opportunità che comportano". Rischi come disinformazione, visto che l’IA sa relazionarsi individualmente in maniera umana e grandi opportunità per industria manifatturiera, smart factory, sanità, nuovi farmaci, diagnostica, tanti altri ambiti. Nello scenario internazionale che va delineandosi, ci saranno "lavoratori ben posizionati e altri meno, quindi è importante la formazione, avere strumenti che permettano di essere preparati e competitivi". La Sissa da anni ha sviluppato la "modellizzazione di sistemi complessi, di reti neurali per lo studio del cervello, per la simulazione dei materiali". E’ dal 2018 che investe nell’apprendimento dell’IA. Infine, il direttore ha segnalato il notevole sviluppo dei dipartimenti di eccellenza, il numero di docenti italiani e stranieri che hanno scelto Trieste, il ruolo del Master di comunicazione nella scienza "Franco Prattico", i 30 finanziamenti europei Erc, i top scientists giunti alla Sissa. (ANSA).