(ANSA) – VEROLI, 09 NOV – Per i carabinieri c’erano loro al centro dello spaccio di cocaina sulla piazza di Veroli, nei parcheggi di tre attività commerciali ma anche in quello antistante l’abbazia di Casamari: 1.200 cessioni di droga in un solo mese, con guadagni ingentissimi. Due fratelli e la moglie di uno di loro sono stati arrestati con l’accusa di spaccio dai carabinieri della compagnia di Sora. Sono tutti di origine albanese ma vivono a Monte San Giovanni campano, lo stesso Comune nel quale alloggiava anche uno spacciatore che era stato già arrestato dai carabinieri a maggio e che, ipotizzano gli inquirenti, era collegato a loro. I due fratelli hanno 31 e 33 anni e sono stati portati in carcere, la donna invece ha solo 19 anni ed è ai domiciliari. Il giro sgominato, secondo l’accusa, fruttava decine di migliaia di euro ogni mese. Le indagini dei carabinieri di Sora, diretti dal loro comandante Domenico Cavallo, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Frosinone e sono andate avanti da gennaio a maggio. Le intercettazioni ambientali e telefoniche hanno permesso nel dettaglio di ipotizzare 1.200 scambi in un solo mese, con un incasso stimabile in 60mila euro. Per i carabinieri i tre arrestati gestivano tutto: i clienti contattavano loro che poi davano indicazioni ai pusher sul luogo concordato per lo scambio delle dosi. Gli spacciatori quindi non restavano mai fermi nello stesso punto ma si spostavano come i corrieri di un delivery da una zona all’altra per raggiungere i clienti. (ANSA).