Piscina di Muggiò, ancora scontro tra il sindaco di Como Alessandro Rapinese e le opposizioni di Palazzo Cernezzi. A intervenire sulla delicata questione della piscina – chiusa dall’estate del 2019 – e in attesa di essere riqualificata è il consigliere comunale del PD Stefano Legnani.
“In consiglio comunale, rispondendo a una mia interrogazione, il sindaco ha affermato che i cavi tranciati dai vandali la scorsa estate hanno avuto un forte impatto sulle possibilità di ristrutturazione tanto che i costi per il rifacimento dell’impianto elettrico renderebbero antieconomico un intervento sull’attuale struttura; dovrà quindi essere costruita un nuova piscina. Rapinese però, a precisa domanda, non ha saputo quantificare, nemmeno di massima, i costi per l’impianto elettrico” afferma il consigliere dem in una nota, aggiungendo: “La verità, come è emerso anche nella risposta ad un’altra interrogazione, è che il Sindaco in campagna elettorale aveva promesso che la piscina si poteva ristrutturare citando un documento degli uffici comunali. Questi ultimi, però, pur stimando il relativo costo, valutavano tale ipotesi del tutto negativamente. Rapinese, ben sapendo da sempre che l’attuale piscina non si poteva ristrutturare, utilizza ora l’atto di vandalismo come giustificazione di un maldestro cambio di rotta” prosegue Legnani.
“Il sindaco nel programma elettorale aveva affermato che l’attuale piscina era ormai obsoleta e che si doveva pertanto realizzare una nuova struttura. Si è perso così, però, un anno e mezzo – poi il consigliere del Pd conclude – La prospettiva non è rosea: l’Amministrazione Rapinese sarà la prima a tenere chiusa per cinque anni la piscina olimpionica”.