(ANSA) – ROMA, 08 NOV – L’ex Pink Floyd Roger Waters di nuovo nell’occhio del ciclone per le sue posizioni contro Israele. In un’intervista nel podcast Rumble del giornalista Glenn Greenwald, l’artista – come riportato dal Times of Israel – si è rifiutato di condannare il massacro del 7 ottobre da parte di Hamas, in cui sono morte 1.400 persone, e ha avanzato sospetti sul fatto che lo Stato ebraico sia stato colto di sorpresa, alludendo a teorie cospirazioniste secondo cui Israele avrebbe permesso se non organizzato il raid per poter poi avere mano libera e attaccare e distruggere Gaza. "C’è qualcosa di molto sospetto in questo", afferma Waters che già in passato è stato accusato di antisemitismo. Secondo l’artista 80enne, Hamas "era giustificata a resistere all’occupazione dal 1967, legalmente e moralmente obbligata a resistere dalla Convenzione di Ginevra", aggiungendo poi che "se sono stati commessi crimini di guerra, li condanno", dice. Nel colloquio, esprime dubbi sulle atrocità commesse da Hamas. "Gli israeliani inventano storie. Non sappiamo esattamente cosa hanno fatto. Probabilmente i primi 400 israeliani uccisi erano militari, e quello non è un crimine di guerra. L’intera cosa è stata poi gonfiata da Israele con l’invenzione di storie su bambini decapitati". Waters si difende infine dalle accuse di antisemitismo sostenendo che vengono usate perché "non ci sono argomenti concreti" per smentire le sue parole. (ANSA).