(dell’inviata Silvana Logozzo) (ANSA) – TEL AVIV, 08 NOV – Guarda nella telecamera con gli occhi tumefatti per le lacrime e supplica: "Se voi non riuscite a riportarmi le mie figlie, vado io a Gaza, portatemi lì, sarò l’ostaggio numero 243". A un mese dall’assalto di Hamas, tutto lo strazio di Maayan Zin si sintetizza in un video-appello a Benyamin Netanyahu e a Joe Biden postato su X. Lei è la madre di Dafna, 15 anni, ed Ela, 8 anni, rapite dai terroristi dopo aver assistito all’assassinio del padre nel kibbutz di Nahal Oz, al confine con Gaza. "Oggi ricorrono 30 giorni da quando le mie figlie sono state portate via. Mi è impossibile dormire, pensare con chiarezza, persino respirare. Vi prego, imploro il vostro aiuto, portatemi a Gaza. Se solo potessi abbracciarle, dirgli che andrà tutto bene, la mamma è qui, non importa altro, la mamma è qui". Il video è stato visto per un milione di volte. A Maayan non importa delle visualizzazioni, ma "é necessario che il mondo lo veda, che mi aiutino". Maayan ha scoperto la sorte delle sue figlie il 7 ottobre quando la sorella le ha inviato una foto di Dafna seduta su un materasso, a Gaza". "Ela e Dafna sono tutto ciò che ho desiderato nella vita. Questa è la mia esistenza, essere madre". Mayaan martedì, non è nella piazza del Museo, a Tel Aviv, davanti al ministero della Difesa, dove sono riuniti i familiari degli ostaggi e sono stati ricordati le vittime e i dispersi. Non ce la fa ad affrontare la gente. E non c’è neanche Igor Krivoi. Lui è il fratello maggiore di Roni, 25 anni, tecnico del suono al rave party nel deserto del Negev, irraggiungibile dalle 10.30 del 7 ottobre, mentre scambiava messaggi con gli amici dicendo che stava scappando dai terroristi.. "E’ arrivato al festival durante la notte, doveva lavorare lì. E anche divertirsi, lui ama la musica. Poi è successo tutto", racconta Igor da casa sua a Karmiel, nel nord di Israele. "Si è messo a correre con un suo amico per sfuggire ai terroristi, a un certo punto si sono persi. L’amico ha ricevuto dei messaggi. Poi più niente". L’esercito, dice il fratello, ha avvisato i parenti che il giovane è stato portato a Gaza, ma senza fornire dettagli. "Se sono arrabbiato con il governo? Piuttosto sono deluso, non fanno abbastanza", ammette Igor. (ANSA).