I problemi del trasporto pubblico a Como sono ben noti alle scuole. I presidi ben conoscono i disagi che si trovano a vivere gli studenti e di conseguenza le loro famiglie. Ai diversi istituti superiori del territorio si sono rivolti nei giorni scorsi i genitori chiedendo di far fronte comune e sollecitando una maggiore attenzione rispetto ai ritardi dei ragazzi. Ma gli stessi presidi spiegano che esiste già da tempo flessibilità e tolleranza soprattutto per quegli studenti che arrivano dalle zone che stanno scontando i maggiori disservizi come l’Altolago ma anche chi utilizza la ormai ben nota linea C74 Como-Uggiate-Valmorea.
Il commento dei presidi
“Noi ci confrontiamo e inoltriamo sollecitazioni ad Asf Autolinee ormai da 4 anni – spiega Nicola D’Antonio, dirigente scolastico del Liceo Paolo Giovio – e andiamo incontro alle esigenze dei nostri alunni con l’ingresso anche a campanella suonata e uscita anticipata di qualche minuto per permettere loro di non perdere l’autobus. Siamo consapevoli che basta perdere una coincidenza per arrivare a casa ore dopo. Da tempo i ragazzi sono alle prese con i problemi legati ai trasporti e non solo quelli su gomma ma anche quelli su rotaia. I problemi sono oggettivi e ci sono studenti che per arrivare puntuali si svegliano alle 5 del mattino, basti pensare a chi vive in Altolago”. Il preside riflette anche sulla possibilità di tornare ad avere un coordinamento provinciale sull’argomento come accaduto durante il periodo Covid. All’epoca era necessario evitare situazioni di affollamento e quindi erano previsti ingressi e uscite scaglionate con orari del trasporto pubblico rimodulati per rispondere alle esigenze. “Sarebbe auspicabile un tavolo con dei referenti istituzionali anche oggi dove far confluire necessità e bisogni” chiude D’Antonio.
Roberto Peverelli, dirigente all’I.S.I.S. Paolo Carcano spiega: “In generale la nostra linea prevede una certa flessibilità in entrata, sappiamo bene che i nostri studenti arrivano da ogni parte della provincia, qualcuno anche da Lecco o dalla vicina Svizzera. Un ingresso rigido non sarebbe possibile”. Anche il dirigente del Setificio conferma che esistono linee più disagiate di altre. “Ormai sappiamo bene quali sono gli studenti interessati perché sono piccoli gruppi”. “Quello del trasporto pubblico è un problema che avvertiamo e negli anni abbiamo collaborato, per quanto di nostra competenza, con i genitori sedendo agli opportuni tavoli”.
Da giorni ormai numerosi genitori alle prese con ritardi, corse saltate e pullman affollati, stanno facendo sentire la loro voce. L’azienda di trasporto pubblico in prima battuta aveva risposto ai reclami scaricando buona parte dei problemi sul traffico generato dai lavori sull’autostrada A9 e sulla carenza di personale. Gli utenti – già oltre 550 quelli che hanno sottoscritto anche la petizione online lanciata su change.org – però chiedono un intervento a più livelli per dare una risposta a chi continua ad arrivare in ritardo a scuola, a lavoro a agli appuntamenti fissati.