(ANSA) – ROMA, 29 OTT – L’ingresso dei militari israeliani nella Striscia di Gaza non sarà probabilmente risolutivo per la liberazione degli ostaggi né per l’eliminazione di Hamas. Tanto più che in una guerra casa per casa l’esercito perderebbe i vantaggi dovuti alla tecnologia. L’obiettivo potrebbe essere dunque più ambizioso: guadagnare al controllo israeliano l’unica porzione di territorio ancora completamente sotto controllo palestinese, sgombrandone parte della popolazione verso l’Egitto. Ma si tratterebbe di un "esodo biblico" verso Sud e la ferita così aperta sarebbe poi difficile da gestire. L’analisi è del generale paracadutista Marco Bertolini, che in passato ha guidato il Comando operativo di vertice interforze ed è stato il comandante delle Forze speciali Interforze. Gli ostaggi rivestono naturalmente un’importanza centrale nel conflitto. "E non possono essere liberati – ha precisato il generale – con un’operazione militare visto che presumibilmente saranno detenuti in ‘priogioni’ disseminate su tutto il territorio". Un obiettivo più coerente, ha proseguito Bertolini, "potrebbe essere quello di spingere parte della popolazione verso Sud attraverso il valico di Rafah per arrivare ad una situazione più facile da controllare, di fatto sottraendo la Striscia alla "sovranità" palestinese. Sarebbe un esodo biblico (ci sono due milioni di persone in quell’area) che trova però un limite nella volontà dell’Egitto di ricevere una quantità enorme di rifugiati". Un obiettivo intermedio, ha continuato, "potrebbe essere quello di occupare la parte settentrionale della Striscia che non è deserto ma un’area densamente popolata già colpita dai bombardamenti. In questo caso ci potrebbe essere una recrudescenza delle ostilità con al centro la sorte dei civili che può essere sfruttata da Hamas e ad Israele non farebbe comodo". Ed il rastrellamento sistematico di un’area urbana come quella di Gaza "è un’azione lenta ed onerosa dal punto di vista delle perdite di chi attacca", ha sottolineato il generale. "Se Israele ha la superiorità dal cielo, con l’esercito e con le tecnologie – ha aggiunto – in una battaglia casa per casa, tunnel per tunnel, questi vantaggi si perdono". (ANSA).