(ANSA) – TEHERAN, 25 OTT – Non si ferma la repressione delle autorità iraniane nei confronti delle donne che non rispettano il rigido codice di abbigliamento della repubblica islamica, con il velo obbligatorio. "Alle attrici che sono apparse in pubblico, togliendosi l’hijab, è vietato il lavoro", ha detto oggi in conferenza stampa il ministro della Cultura e dell’Orientamento Islamico, Mohammadmehdi Esmaili. "Indossare l’hijab è una legge e alle attrici che non rispettano la legge non sarà concesso lavorare". Diverse attrici si sono tolte il velo dallo scorso anno, in sostegno alle proteste nazionali contro la Repubblica islamica e in difesa dei diritti delle donne, innescate dalla morte della curdo-iraniana Mahsa Amini, la 22enne arrestata per non aver indossato correttamente l’hijab e morta mentre era in custodia di polizia il 16 settembre. Ieri i media iraniani hanno riferito che una dozzina di attrici scoperte a violare la legge sull’hijab – tra cui Taraneh Alidoosti, Katayoun Riahi e Fatemeh Motamed-Aria – "non saranno autorizzate a recitare ruoli nei film". Alidoosti e Riahi sono tra i personaggi pubblici che erano stati detenuti per brevi periodi durante le proteste dello scorso anno per la morte di Mahsa Amini. (ANSA).