Nell’ultimo anno un italiano su tre ha rinunciato a curarsi a causa dei tempi di attesa delle visite troppo lunghi o per il costo elevato. I cittadini hanno rinunciato prevalentemente all’oculista, al dentista e al dermatologo, ma non manca chi non ha eseguito controlli ginecologici e cardiologici.
Le liste di attesa in media si attestano sui 77 giorni ma possono arrivare a raddoppiare a seconda dell’area geografica e della specializzazione richiesta. E chi, per accelerare, ha deciso di rivolgersi a strutture a pagamento ha dovuto fare fronte a costi non trascurabili che superano i 100 euro a visita.
I dati emergono dall’indagine commissionata da Facile.it a due istituti di ricerca. Indagine che ha messo in luce un altro fenomeno: i pazienti che hanno dovuto cambiare regione per visite e accertamenti. Tra le regioni scelte con maggior frequenza c’è anche la Lombardia.
E proprio sul tema delle liste di attesa è intervenuto in queste ore l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso.
Le parole dell’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso
“Sono molto lieto dell’annuncio della conferma dell’aumento per medici e infermieri e personale del comparto del Servizio sanitario nazionale per le prestazioni aggiuntive destinate a ridurre le liste d’attesa e a frenare il fenomeno delle esternalizzazioni. Un intervento che avevamo richiesto con forza al Governo”. Ha detto commentando la notizia della conferma prevista in un articolo della bozza della manovra finanziaria che autorizza gli incrementi della tariffa oraria fino a 60 euro lordi per gli infermieri e personale del comparto sanità e fino a 100 euro per i medici del Servizio sanitario nazionale che svolgono prestazioni aggiuntive.
“È chiaro che questo è un primo passo importante – aggiunge Bertolaso -, ma certo non risolverà completamente il problema delle liste d’attesa in quanto non possiamo chiedere al nostro personale sanitario di effettuare turni di 24 ore per coprire la carenza di organico”.
Infine alcuni dati forniti da Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari) sul rispetto dei tempi di attesa per interventi chirurgici sia in Area Oncologica che nell’Area Cardio Vascolare.
“I numeri – conclude l’assessore – dimostrano il grande sforzo compiuto dalle nostre strutture pubbliche e private convenzionate. Infatti, mentre in quasi tutte le regioni i tempi si allungano rispetto al 2021, la Lombardia risulta la più virtuosa con un miglioramento del 12,2 per cento in area oncologica e un 3,6 in area cardio-vascolare, classificandosi rispettivamente al primo e terzo posto”.