Como, nonostante sia tra le città italiane peggiori per qualità dell’aria, migliora complessivamente le sue performance ambientali e arriva al 50° posto nel rapporto 2023 “Ecosistema urbano”, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, giunto quest’anno alla sua trentesima edizione. Nella classifica, che prende in considerazione 105 comuni capoluogo, la città di Como risale la china rispetto all’edizione 2022, in cui era in 60esima posizione, e arriva, come detto, al 50esimo posto, collocandosi circa a metà della graduatoria. Peggiora, però, rispetto agli anni precedenti: nel 2021 si trovava infatti in 41esima posizione, nel 2020 in 37esima.
Cinque le macro aree prese in considerazione: quelle che riguardano l’ambiente, l’aria, l’acqua, la mobilità e i rifiuti.
Tra gli indicatori in cui il capoluogo lariano spicca in eccellenza, troviamo “L’uso efficiente del suolo”, che vede Como seconda in classifica, e il solare pubblico, dunque l’utilizzo di energia rinnovabile negli edifici pubblici, in cui si trova al 9° posto.
I comaschi non respirano però aria pulita: il dato peggiore riguarda le concentrazioni di ozono, che vedono il capoluogo all’88esima posizione su 105. Non va meglio per le polveri sottili: 82° posto per le Pm 2,5 e 79° per le Pm 10. Al 70° posto, invece, per il biossido d’azoto. A questo proposito, si evidenzia la scarsa presenza di alberi.
Non va meglio per le piste ciclabili (Como si posiziona in questo caso all’83° posto) e per le vittime della strada, indicatore in cui il capoluogo lariano registra la performance peggiore (si colloca infatti all’89° posto con 7,1 morti e feriti ogni mille abitanti).
Tra i dati peggiori, anche quello che riguarda i consumi idrici domestici. Secondo i dati riportati da Legambiente, ciascun abitante di Como consuma ogni giorno 184 litri d’acqua.