(ANSA) – TRIESTE, 23 OTT – "Attualmente 391 richiedenti asilo, che hanno manifestato la volontà di chiedere protezione internazionale a Trieste, sono privi di accoglienza e in condizione di totale abbandono". E’ quanto hanno denunciato, oggi nel corso di un incontro, Ics, comunità di San Martino al Campo, Donk, International rescue committee, Diaconia valdese e Linea d’ombra. "Molti" di loro, hanno sottolineato le associazioni, "sopravvivono in condizioni estreme" nel silos, struttura fatiscente situata nei pressi della stazione ferroviaria in cui attualmente trovano rifugio "circa 220 persone". Secondo dati diffusi oggi, da inizio 2023 al 30 settembre sono state 12.190 le persone assistite a Trieste, una media di 45 al giorno; si tratta per lo più di adulti (76%), provenienti dall’Afghanistan (72%). Di questi, 8.627 sono uomini, 2.316 minori non accompagnati (il 95% proviene dall’Afghanistan; il 93% è in transito verso altri Paesi europei), 202 nuclei famigliari, 135 donne sole o con figli. "Il sistema di accoglienza di bassa soglia – hanno spiegato le associazioni – è sottodimensionato rispetto le necessità. Lo scorso inverno le richieste di posto letto per accedere ai dormitori di bassa soglia sono state ogni giorno superiori ai posti disponibili (circa 45) e, durante l’emergenza freddo, l’82% è stato occupato da richiedenti asilo in condizioni di vulnerabilità". Oggi i posti "disponibili sono solo 8". Occorre quindi "aumentarli" garantendone "almeno 100 giornalieri"; allo stesso tempo è necessario "sistematizzare i trasferimenti" dei richiedenti asilo "in altre località, con un pullman in partenza ogni settimana". Secondo i dati delle associazioni, i trasferimenti, in calo tra luglio e agosto, sono aumentati a settembre ma nuovamente diminuiti a ottobre. (ANSA).