“ASF Autolinea inizi a fare per ciò che è pagata”. E’ questo il titolo della petizione online lanciata su change.org che ha raccolto 240 firme in poche ore.
“Scriviamo alla presidenza del Consiglio di Regione Lombardia in merito ai disservizi che da molti anni l’azienda di trasporti della provincia di Como produce nei confronti di chi quotidianamente si trova a utilizzare i bus per recarsi a scuola, al lavoro, a qualsiasi appuntamento o per qualsiasi motivo per cui è lecito e un diritto ottenere un servizio che sia degno di essere definito tale”. Si legge nel testo della raccolta firme.
Continui ritardi, corse cancellate, bus pieni che saltano le fermate: queste le situazioni che vengono segnalate e che secondo i promotori “sono in continuo peggioramento”. “Noi passeggeri non abbiamo nessuna alternativa, nessuna comunicazione preventiva e ci troviamo a risolvere questa problematica senza averne la minima responsabilità”.
I problemi – è noto – sono dovuti in larga parte alla carenza di personale ma gli utenti sono ormai esasperati e non si accontentano delle risposte date dall’azienda.
“Non è giusto che ci ritroviamo a pagare un servizio che è in realtà un disservizio, che dobbiamo viaggiare costantemente su bus pieni senza posti a sedere”. Si legge ancora nella petizione in cui si chiede un intervento tempestivo di Regione Lombardia, perché i disagi – concludono – “non sono più sostenibili e tanto meno giustificabili”.
Le segnalazioni sono ormai all’ordine del giorno. I genitori degli studenti che utilizzano la linea C74 la Como-Valmorea stanno costituendo un gruppo (ne parlavamo qui) per sollecitare risposte. Ma non va meglio sulla C70 Como-Appiano Gentile e la C50 Como-Cantù.