Da Olgiate Comasco a Figino Serenza. L’urna con il corpo di San Gerardo dei Tintori è arrivata in serata nel paese brianzolo. Nel pomeriggio, con la messa presieduta dal vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, è terminata la settimana Gerardiana di Olgiate.
A Figino, invece, la permanenza sarà di tre giorni. In questo caso sarà possibile accedere alla chiesa di San Michele Arcangelo dalle 7 alle 23 e partecipare ai molti momenti di preghiera e riflessione organizzati per la comunità.
Oggi, come detto, è stato il cardinale Cantoni a officiare la messa a Olgiate. Questo il testo del suo discorso.
Con molta soddisfazione mi è stato segnalato il grande accorrere di popolo nelle celebrazioni liturgiche offerte dalla vostra parrocchia in questa settimana, in occasione della presenza dell’urna con i resti mortali di San Gerardo. Anche i mass media hanno dato una vasta risonanza all’evento, domandandosi con stupore se la larga partecipazione corrisponda a un nuovo risveglio della fede.
Chi ama il santo popolo fedele di Dio sa che “nella pietà popolare, ci sottolinea papa Francesco nella Evangelii gaudium (126), è sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere l’opera dello Spirito Santo”. È’ certo che il Signore utilizza e promuove tutte le occasioni per permettere a ciascuno di noi di incontrarlo, di riconoscerlo presente dentro la nostra storia e in quella del mondo. Ci presenta persone semplici e umili, che ci narrano il loro cammino di fede, che manifestano come è possibile vivere il vangelo e sentirsi attivi e creativi nel mondo di oggi, proponendo scelte di fraternità, di pace e di giustizia, dentro una cultura invasa piuttosto da un forte individualismo, da tanta indifferenza, dove si moltiplicano episodi di violenza e di odio, tanto da rendere la vita disumana.
Voi membri della parrocchia di Olgiate vi caratterizzate per una secolare e radicata devozione a San Gerardo, fino al punto da rinnovare di anno in anno il pellegrinaggio nella chiesa di Monza dove è custodito. Così San Gerardo è da voi venerato di generazione in generazione e si mantiene ancora oggi un vero modello di vita, oltre che un potente intercessore. Si può affermare a buon diritto che tutti voi di Olgiate avete San Gerardo per amico ed è anche attraverso di lui che vi rivolgete a Dio Padre.
I santi sono sempre attuali in qualunque stagione storica e nelle differenti situazioni spirituali nelle quali noi ci troviamo. Essi ci testimoniano l’influsso benefico di Cristo nella loro vita, che spesso ha sconvolto la loro vita e l’hanno radicalmente trasformata. San Gerardo è quindi un compagno di viaggio che vi è familiare, un fedele testimone di Gesù. Come San Gerardo, i Santi ci confermano che è possibile seguire Gesù e vivere
annunciando il suo vangelo. Per la forza del loro ardore, contestano la nostra fede, a volte un poco assopita e ci richiamano alla urgenza di vivere il vangelo oggi, dentro una società non più cristiana.
E lanciano una sfida: all’interno della nostra cultura secolarizzata (e non scappando da essa!) è ancora possibile testimoniare il vangelo perché esso soddisfa le più profonde aspirazioni del cuore umano. Sì, perché il vangelo, come scrive papa Francesco nella Evangelii gaudium, “C” (265).
Ogni persona è una parola irrepetibile di Dio.
Nessuno è stato fatto in serie, ma ciascuno con i propri doni, nella sua originalità e freschezza. Nessuno è chiamato a ripetere la personalità e l’agire di San Gerardo. Ciascuno però può imitarlo, soprattutto perché si tratta di un comune laico. I battezzati laici sono la maggior parte del popolo di Dio, protesi verso la santità, che è la meta comune per tutte le vocazioni.
La fedeltà a Cristo ha suscitato in San Gerardo il desiderio di riconoscerlo vivente nei fratelli, soprattutto nei malati, nei poveri, che ha accolto, ospitandoli e curandoli nelle loro infermità. La sua fede e il suo amore appassionato per i poveri hanno generato in lui una forte creatività, tale da arrivare a costruire un ospedale, con i poveri mezzi a sua disposizione. Oggi i battezzati laici sono chiamati a infondere il lievito del vangelo nella nostra cultura, attraverso un impegno indefesso, mediante una presenza attiva e responsabile in ogni ambiente di vita: nella propria famiglia, nella società civile, nel mondo della cultura, della politica e dell’economia, del tempo libero.
Occorre che proprio i laici si considerino parte attiva nel far fronte alle sfide del tempo presente, e nello stesso tempo, imparino anche a sentirsi una minoranza creativa, che vivendo il vangelo, possono riversare nuove energie sulla società intera con creatività e responsabilità. I cristiani laici sono invitati, come insegna l’enciclica “Fratelli tutti” a pensare un mondo aperto, dove ci sia posto per tutti, che comprenda in sé i più deboli e rispetti le diverse culture”. Ognuno di noi è chiamato ad essere presenza viva nella società, animandola con il Vangelo e con la linfa vitale dello Spirito Santo.
San Gerardo sostenga ciascuno di noi nella missione che ci è propria: ossia quella di testimoniare che Dio è il centro e il senso per una vita in pienezza.