(ANSA) – ROMA, 22 OTT – Sono 1028 i magistrati, giudici e pubblici ministeri, che hanno sottoscritto un documento inviato, tra gli altri, al Presidente del Consiglio e al ministro della Giustizia in cui esprimono "la più viva preoccupazione per la riforma costituzionale che si propone di introdurre la separazione delle carriere". "Una riforma che non porterebbe alcun beneficio sul piano della rapidità ed efficacia del sistema penale e della risposta alle aspettative – si legge in una nota – di ciascuno per una giustizia giusta, imparziale ed equanime. Una riforma che, pur in assenza di tali benefici, comporta i rischi concreti (che sembrano anzi esserne il vero "motore") verso una dipendenza gerarchica del Pubblico Ministero dal Governo e un controllo da parte della maggioranza politica sull’esercizio della azione penale e sulla conduzione delle indagini". Un controllo sui pm e sull’esercizio della azione penale che a detta dei firmatari "sarebbero una ineludibile conseguenza della separazione delle carriere e della discrezionalità della azione penale di cui la riforma pone le chiare premesse (tant’è che nella quasi totalità dei Paesi dove vi è la separazione delle carriere vi è anche la dipendenza dei PM dal Governo, con la differenza non secondaria in molti di tali Paesi della presenza del Giudice Istruttore a presidiare la indipendenza e imparzialità delle indagini)". Per i firmatari del documento si tratta, infine, di una riforma "che andrebbe a toccare equilibri delicatissimi rischiando di erodere i principi di uguaglianza di ciascuno davanti alla legge, di trasparenza e imparzialità nell’esercizio dell’azione penale e di esercizio autonomo e indipendente della giurisdizione". (ANSA).